Ventimiglia, il sindaco rimuove la fontana usata dai migranti: «Questione di decoro»
16/08/2019 di Francesco Collina
Sventolare i simboli, si sa, è ben diverso che assimilarne i contenuti. Così mentre Matteo Salvini mostra rosari e santini, il sindaco delle giunta di centro destra di Ventimiglia, Gaetano Scullino, fa togliere la fontana posta all’entrata dei giardini Reggio, in via Vittorio Veneto: migranti e clochard la usavano per bere e lavarsi. La questione è stata sollevata, scrive Repubblica, dal consigliere di minoranza Massimo D’Eusebio che ha annunciato un’interrogazione in giunta.
La precisazione del sindaco di Ventimiglia: una questione di decoro contro gli sprechi
«Ma quali migranti? – ha risposto a Ferragosto il primo cittadino sulle pagine del Secolo XIX – ho tolto la fontana per motivi di decoro della città: la lasciavano aperta giorno e notte, sprecando acqua e provocando allagamenti. Le polemiche sono il frutto di una strumentalizzazione, le fontane sono di tutti – ha continuato il sindaco – senza distinzioni tra residenti, migranti o turisti, se davvero avessi voluto penalizzare i migranti le avrei tolte tutte, anziché una soltanto». Nei progetti della giunta la fontana sarà spostata sul lungomare vicino ai giardini, nessuna motivazione razzista, si precisa, solo una questione di decoro pubblico e tutela delle risorse idriche.
Il commento della Cgil di Imperia: «Restiamo umani»
«Il sindaco di Ventimiglia ritiene di intervenire sugli sprechi di acqua operati dai migranti – commenta a stretto giro la Cgil di Imperia – e lo fa chiudendo e spostando una fontana: sia mai che la sera qualche ragazzo di colore possa sciacquarsi, lavarsi o bere. Il precetto cristiano «dar da bere agli assetati» non va molto di moda, anche se c’è chi passa il tempo a baciare il rosario. Noi sappiamo da che parte stare. Noi restiamo umani». Della stessa opinione anche Progetto 20K, gruppo di volontari che da anni si occupa di assistere i migranti che cercando di oltrepassare il confine con la Francia, che ha commentato: «Il clima che si respira in città non solo è appesantito dal controllo razziale delle forze dell’ordine italiane, ma le persone migranti si vedono togliere anche una semplice fontanella usata per rinfrescarsi e lavarsi. Servono Porti Sicuri – prosegue il post pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione – che permettano di fare tappa durante il lungo viaggio delle persone alla ricerca di una vita migliore, non serve chiudere le fontanelle pubbliche!»
(Foto di copertina: la fontana, immagine dalla pagina Facebook di Progetto 20K)