La storia di Twitter che certifica un account falso di un ministro norvegese

Ma il social, questa volta, non ha alcuna responsabilità diretta

24/11/2021 di Enzo Boldi

Questa volta non è colpa delle piattaforme social e dei sistemi di certificazione degli account. Questa vicenda arriva dalla fredda Norvegia, dove il Ministro delle Finanze – Trygve Slagsvold Vedum – che non ha profili Twitter si è visto “verificare” (attraverso il canonico sistema della “spunta blu”) un account che porta il suo nome. Un errore che, però, non è partito dal social network ma da un’indicazione errata inviata direttamente dallo staff del governo norvegese. Dopo qualche ora, quell’account non solo ha perso la spunta blu, ma è stato anche bloccato e cancellato.

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Trygve Slagsvold Vedum ha assunto il ruolo – dopo la nomina ufficiale da parte del Presidente norvegese – di Ministro delle Finanze lo scorso mese di settembre. E fin da quei giorni era noto, come anche ribadito dal profilo Twitter ufficiale (questa volta sì) del Ministero delle Finanze, il fatto che non avesse alcun account social.

«Vogliamo informare che il ministro delle finanze Trygve Slagsvold Vedum non ha Twitter privato. Gli account che compaiono a suo nome sono falsi e quindi verranno segnalati». Qualcosa, però, è andato storto.

Vedum, la storia del falso profilo Twitter “verificato” del ministro norvegese

All’inizio si è subito puntato il dito contro Twitter, reo di aver “verificato” un account non verificato. L’utente che aveva utilizzato il nome e la foto del Ministro delle Finanze norvegese (uno dei tanti, perché da quando è stato eletto ne sono comparsi moltissimi), infatti, era autore di post che andavano contro la linea dello stesso partito di Vedum. E già questo doveva far saltare la mosca al naso. Ma la genesi di questo errore non è colpa del social. Come riportato dal portale NRKbeta – che ha verificato e contattato direttamente i “diretti interessati” – tutto è partito dallo staff interno del governo norvegese.

Twitter non ha colpe

Un membro dell’Ufficio del Primo Ministro e dell’Autorità di sicurezza, incaricato di fornire alle piattaforme social le indicazioni sui profili ufficiali dei diversi rappresentanti del governo norvegese, ha inviato a Twitter la richiesta di certificazione – per abilitare la “spunta blu” destinata agli account verificati – proprio riferendosi a quello che non era l’account ufficiale (anche perché non usa il social) del Ministro delle Finanze. Da lì è nato il cosiddetto “papocchio” che, per alcune ore, ha concesso la spunta blu a un profilo falso. L’indicazione, dunque, è arrivata dall’alto e da fonti governative.

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