Carpi, un uomo è stato ammanettato e portato in Questura per uno striscione contro Salvini | VIDEO

17/05/2019 di Enzo Boldi

Gli episodi di questo genere si stanno ripetendo e i segnali sembrano essere molto inquietanti. Il divieto di manifestare contro Matteo Salvini aggiunge un nuovo capitolo a quello che sta diventando un lunghissimo romanzo. Dopo gli episodi di Salerno e la rimozione dei vari striscioni in giro per le città italiane (ultimi caso emblematico quello di Brembate, in provincia di Bergamo) ne arriva un altro da Carpi dove un uomo, Umberto Fazzi, denuncia di esser stato raggiunto dalle forze dell’ordine sul tetto del palazzo davanti al quale avrebbe parlato (qualche istante dopo) il leader della Lega.

Aveva con sé uno striscione e due uomini in borghese lo hanno ammanettato e poi portato in Questura. La vicenda risale a martedì scorso e i dubbi sull’episodio sono stati diradati dal video pubblicato su Facebook da Daniele Cinà.

Nessuna violazione di domicilio, perché in quel palazzo abiterebbero dei suoi parenti. E, infatti, come riporta la pagina Facebook Senza Quartiere, un blog di controinformazione modenese, Umberto Fazzi è stato interrogato per circa tre ore ed è stato denunciato in base all’articolo 654 del codice penale, quello che condanna le ‘grida e manifestazioni sediziose’.

Il racconto di Umberto Fazzi

Lo stesso 71enne ha raccontato alla stesso blog Senza Quartiere quanto accaduto la sera del 14 maggio a Carpi. Umberto Fazzi, militante del Centro di Archiviazione ISKRA, è salito su quel tetto intorno alle 20.30, srotolando uno striscione che recitava: «Canagliume fascista dalle fogne alle istituzioni! Diritti negati, disuguaglianze, sfruttamento, frantumazione sociale, violenza ai migranti e guerra: è l’essenza del fascismo monopolistico di stato! Da destra a ‘sinistra’ servi e burattini della cricca istituzionale! Fuori tutti dai coglioni!».

Lo striscione contestato e le manette

La fotografia di quello striscione fatto rimuovere e che ha portato le forze dell’ordine a intervenire nei confronti di Umberto Fazzi, è stato pubblicato anche sulla pagina Facebook del Centro di archiviazione Iskra.

Come riporta il sito bufale.net, il reato contestato al 71enne è stato depenalizzato, ma su di lui sarebbero state avviate altre indagini che non escluderebbero altri reati. Sta di fatto che l’arresto e le manette sono arrivate in concomitanza con la sua presenza alle contestazioni a distanza contro Matteo Salvini. Un episodio che si aggiunge a una letteratura simile già ben corposa.

(foto di copertina da video di Daniele Cinà)

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