L’appello di Frances Haugen all’Ue perché faccia da apripista per la regolamentazione di Facebook

Frances Haugen , in audizione davanti all'Ue, ha fatto un appello preciso chiedendo di regolamentare l'azione delle piattaforme social

09/11/2021 di Ilaria Roncone

Frances Haugen ha testimoniato anche davanti al Parlamento Europeo e ha parlato del ruolo Ue Facebook. Dopo aver parlato davanti alle autorità degli Stati Uniti e a quelle del Regno Unito, la whistleblower è arrivata anche a Bruxelles. La testimonianza ha sottolineato, ancora una volta, quanto Facebook sia «sostanzialmente meno trasparente di altre piattaforme». L’ex data scientist di Facebook ha evidenziato anche che l’Europa «ha il potere di cambiare le cose», elogiando l’Unione per aver preso seriamente una problematica i cui dettagli emergono in maniera sempre più prepotente. L’ultimo aggiornamento sui Facebook Papers è arrivato alla fine della scorsa settimana, con il WSJ che ha parlato di una dipendenza degli utenti di Facebook di cui la società è sempre stata a conoscenza e per combattere la quale non avrebbe fatto abbastanza.

LEGGI ANCHE >>> Facebook sa della dipendenza generata negli utenti ma ha sciolto il team che se ne occupava nel 2019

Ue Facebook: l’appello di Frances Haugen

L’Unione Europea sta lavorando da tempo a norme che regolarizzino l’attività e i guadagni dei social. Queste regole, secondo Frances Haugen, «possono essere un’opportunità per cambiare per sempre il mondo digitale, per costringere le piattaforme a innovarsi non più solamente secondo la legge del profitto e per salvare le nostre democrazie». Haugen ha risposto a tutte le domande che le sono state poste dai membri della Commissione, rincarando la dose.

La piattaforma «crea divisioni nelle comunità e indebolisce le nostre democrazie», cosa di cui è consapevole, ma ha «deliberatamente deciso di non tenere conto delle indagini interne per continuare ad anteporre il profitto alla salute e la sicurezza delle persone». L’Unione Europea nello specifico e tutte le autorità più in generale devono sapere cosa accade all’interno di Facebook, come viene gestito e amministrato.

Facebook necessita di una regolamentazione

Il succo del discorso è che Facebook, finora, ha agito e gestito il suo enorme potere essendo il solo giudice di se stesso: «L’accesso ai dati – ha sottolineato Haugen – comporterebbe la violazione del segreto di mercato ma ciò determina una situazione in cui Facebook è il solo giudice di se stesso e dei suoi problemi e ciò non è più sostenibile». Occorre, quindi, agire come quando in democrazia il mercato sfugge di mano: «Imporre regole».

«Se la Digital Services Act verrà applicata nel modo giusto l’Europa ha il potere di cambiare le cose – ha detto Haugen – e non potrei essere più grata all’Ue che ha preso sul serio questo problema». L’appello all’Unione Europea è quello di rendersi standard nel mondo digitale e ispirare gli altri paesi, a partire dagli Stati Uniti. Ulteriori dettagli sul modo in cui Facebook ha guadagnato grazie alla polarizzazione dei contenuti: si tratta di un sistema che alimenta la disinformazione «non è stato ideato deliberatamente» ma i responsabili di Facebook «non hanno fatto nulla per impedirlo» perché la sua crescita si sarebbe ridotta.

Share this article
TAGS