Le mail di Twitter con cui si voleva censurare il post di Trump in cui diceva di non avere paura del Covid

Un ex vice consigliere generale di Twitter pensava che il tweet potesse in qualche modo violare le policies del social network sulla disinformazione a proposito del coronavirus

27/12/2022 di Redazione

I Twitter Files rivelano un altro passaggio chiave. Ricordiamo che si tratta di tutti quei documenti che sono stati forniti da Elon Musk ad alcuni giornalisti e autori perché li rendessero pubblici e perché potessero raccontare il clima che il magnate di Tesla aveva trovato all’interno della società dopo averla acquisita. Tra questi files, ci sono mail, comunicazioni interne, documenti che dovrebbero aiutare a capire come venivano gestite alcune questioni riguardanti il social network o le persone che utilizzavano abitualmente il social network stesso. Nell’ambito di queste rivelazioni, è stato l’autore David Zweig a rendere pubblico uno scambio di mail che riguardava un tweet di Trump dopo il suo ricovero causato dal Covid. In quella circostanza, l’ex presidente degli Stati Uniti – allora in carica – aveva scritto: «Lascerò il Walter Reed Medical Center alle 18.30 di oggi. Mi sento davvero bene. Non abbiate paura del Covid. Non lasciate che domini la vostra vita. Abbiamo sviluppato, sotto l’amministrazione Trump, alcuni farmaci e conoscenze davvero eccezionali. Mi sento meglio rispetto a 20 anni fa!». Secondo l’allora vice consigliere generale di Twitter, James Baker (un passato all’FBI), questo tweet avrebbe potuto essere considerato una violazione rispetto alle norme di Twitter sulla disinformazione sul Covid.

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Twitter Files su Donald Trump, la richiesta del vice consigliere Baker

In una mail inviata al team di moderazione dei contenuti, guidato da Yoel Roth, Baker aveva scritto: «Perché questo tweet del presidente degli Stati Uniti d’America non è una violazione delle nostre policies sul Covid (in particolar modo la dichiarazione “non aver paura del Covid”)? Grazie». In questa mail, che il divulgatore dei Twitter Files Zweig ritiene surreale, viene vista una sorta di ingerenza del vice-consigliere di Twitter in una decisione che, in base alla risposta ricevuta, sembrava già essere stata presa, con il social network che non riteneva affatto che il tweet di Trump potesse essere considerato una violazione delle norme sulla disinformazione via social network.

Yoel Roth, infatti, aveva risposto in questo modo: «Ti aggiungo al thread principale sull’argomento. In breve, questo tweet è una dichiarazione ottimistica. Non incita le persone a fare qualcosa di pericoloso, né raccomanda di non prendere precauzioni o di violare le direttive sulle mascherine o sulle altre misure di prevenzione». Insomma, non sarebbe stato un tweet in violazione delle norme che Twitter aveva dettato per definire il perimetro della disinformazione sul coronavirus. Tuttavia, chi ha pubblicato questo scambio di mail ha voluto evidenziare come, all’interno di Twitter, anche per quanto riguardava decisioni prese su Donald Trump (che hanno portato poi al ban definitivo dalla piattaforma di un presidente ancora in carica, dopo l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021), ci si doveva muovere a zig zag tra possibili mail che vengono considerate delle pressioni.

James Baker aveva un ruolo molto importante in Twitter e veniva considerato una delle persone più influenti nei processi decisionali della piattaforma. All’indomani dell’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk, Baker non è stato confermato nel suo ruolo ed è stato allontanato dall’azienda.

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