Cosa succederà nel Big Day per i social media annunciato da Donald Trump

28/05/2020 di Redazione

Ironia della sorte. L’anticipazione dell’atto che potrebbe determinare il destino a breve termine di Twitter (e di tutti gli altri social network) arriva proprio attraverso un messaggio sui social del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il primo pensiero della sua mattinata a Washington è stato quello di twittare: «Questo sarà un grande giorno per i social media e per l’uguaglianza».

LEGGI ANCHE > Il fact-checking di Twitter sotto ai tweet di Trump e l’accusa di compromettere le elezioni

Trump e social media, la firma dell’ordine esecutivo

Un tweet che sembra anticipare la firma di un ordine esecutivo con cui il presidente degli Stati Uniti chiederà la revisione della sezione 230 del Communications Decency Act, una legge federale. Donald Trump, il giorno dopo la polemica con Jack Dorsey e con Twitter che aveva inserito un alert di fact checking su due tweet del numero uno della Casa Bianca, chiederà che il legislatore interpreti in maniera più restrittiva la legge sulla responsabilità dei contenuti pubblicati anche sulle piattaforme social.

Una legge che, fino a questo momento, aveva dei contorni molto sfumati e che aveva consentito alle big companies come Facebook, Twitter e Google di avere responsabilità molto limitate nei confronti dei contenuti pubblicati dagli utenti. La direzione intrapresa da Donald Trump sarà quella di richiedere una stretta su questo aspetto della legge. E di aprire la possibilità, per gli utenti colpiti dalle restrizioni imposte dalla policy dei vari social media, di avere una maggiore tutela a livello legislativo.

Trump e social media, cosa chiede il presidente USA

Un tema da sempre controverso negli Stati Uniti che, tuttavia, Donald Trump ha deciso di affrontare in un momento storico molto particolare. In primo luogo per il diretto collegamento che questo ordine esecutivo ha con una sua vicessitudine personale (il fatto di essere stato raggiunto da una notifica di fact-checking da parte di Twitter, appunto) e poi perché ricade a pochi mesi di distanza dalle elezioni presidenziali del 2020. La revisione del Communications Decency Act, infatti, inserirebbe nella competizione elettorale un elemento del tutto nuovo, il cui impatto non può essere esattamente quantificato proprio per la novità dell’applicazione della legge.

In ogni caso, l’ordine esecutivo non sarà l’ultima parola sulla legge. L’indirizzo interpretativo dovrà superare, infatti, la revisione costituzionale del judicial review.

Share this article