Apple è in trattativa con gli editori per addestrare la sua AI

Proprio nei giorni in cui il NYT ha citato in giudizio OpenAI per violazione del copyright, l'azienda di Cupertino sembra aver intenzione di trovare accordi prima di sviluppare un proprio prodotto

28/12/2023 di Enzo Boldi

È ancora presto per tirare le somme, ma l’atteggiamento dell’azienda di Cupertino sembra essere più propositivo e rispettoso rispetto a quello mostrato da altre aziende dell’ecosistema Tech che hanno sviluppato e stanno sviluppando prodotti e strumenti basati sull’intelligenza artificiale. Perché sarebbe in corso una trattativa tra Apple e diversi grandi editori per cercare di arrivare a un accordo commerciale: soldi in cambio della possibilità di inserire nel proprio dataset i contenuti protetti da copyright al fine di addestrare la propria AI.

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La notizia di questo tavolo aperto è stata data dal New York Times, la stessa testata che ieri – mercoledì 27 dicembre – ha citato in giudizio OpenAI con l’accusa di aver violato il copyright dei suoi contenuti digitali per addestrare il suo chatbot ChatGPT. In attesa di scoprire come andrà avanti questa causa e quali effetti avrà (saranno riflessi globali e non limitati al caso specifico), l’atteggiamento di Apple sembra essere differente. Partendo da un punto focale: l’azienda di Cupertino è indietro, rispetto alla concorrenza, sullo sviluppo di una propria AI evoluta. Perché se Siri è stato il primo sistema che, per molti versi, ha rappresentato l’incontro dell’essere umano con l’intelligenza artificiale, i concorrenti (vecchi e nuovi) hanno fatto passi da giganti lasciando Apple al palo.

La trattativa Apple-editori per addestrare la sua AI

Questo, però, sembra essere figlio di un atteggiamento più etico. Perché la trattativa Apple-editori non è postuma alla creazione di un’intelligenza artificiale proprietaria. Ovviamente a Cupertino si lavora da tempo su questi nuovi sistemi AI, ma nulla è stato ancora lanciato sul mercato. Anche in assenza di conferme ufficiali (da parte di tutte le parti coinvolte), è nota l’intenzione di Tim Cook di realizzare una piattaforma basata sulle notizie. E il pensiero è quello di creare una sorta di aggregatore basato su news scritte e pubblicate sulle principali testate internazionali. Per farlo, si dovrebbe utilizzare proprio l’intelligenza artificiale.

Lo stato dell’arte

Secondo quanto riportato dal NYT, Apple avrebbe aperto il proprio tavolo a diversi editori, ma si tratta solo dei primi passaggi di un disegno che dovrebbe essere molto più ampio:

«Condé Nast, editore di Vogue e The New Yorker; Notizie della NBC; e IAC, che possiede People, The Daily Beast e Better Homes and Gardens». 

Questi i primi coinvolti. Alcuni di loro si stanno ancora leccando le ferite dei vecchi accordi commerciali presi con aziende Big Tech (come Meta). L’atteggiamento delle grandi aziende tecnologiche, infatti, ha penalizzato – e non di poco – l’informazione online a causa di algoritmi che all’inizio sembravano premiare alcuni modelli di giornalismo e poi hanno rivelato la vera faccia della medaglia. Sfruttati, spremuti e poi gettati via (basti pensare al progetto Instant Article). L’emblema della spremuta di arance: raccolte nel pieno della maturazione, spremuti della loro polpa e buttati via quando è rimasta solamente la buccia. Per questo non è detto che la trattativa Apple-editori potrebbe portare a un concreto accordo commerciale (si parla di un piano pluriennale con singoli contratti del valore di circa 50 milioni di dollari). Dall’altra parte, però, potrebbe essere premiato l’atteggiamento di Cupertino: chiedere prima di prendere tutto il prendibile senza permesso.

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