Il CEO di OnlyFans ha detto che le banche «non gli hanno dato scelta» sui contenuti sessualmente espliciti

Tim Stokely ha raccontato alcuni episodi che lo hanno portato a prendere questa decisione

25/08/2021 di Redazione

Tim Stokely, il CEO di OnlyFans, ha fatto nomi e cognomi. Se la piattaforma rinuncerà, a partire dal prossimo 1° ottobre, ai contenuti sessualmente espliciti, la causa sarà sicuramente da rintracciare nell’attività delle banche. Sono state queste ultime, infatti, a fare pressione affinché quella tipologia di contenuti sparisse completamente dai radar di OnlyFans. Certo, non è detto che questo ban includa tutti i contenuti di nudo: alcuni, nei limiti del possibile, saranno ancora permessi e il CEO della società lo ha ribadito (anche se ha avvisato che utilizzare troppo lo zoom sulle parti intime potrebbe causare qualche problema). Ma la verità è che la pressione esercitata dalle banche non avrebbe dato scelta alla compagnia.

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Tim Stokely parla del rapporto tra le banche e OnlyFans

Nella prima uscita pubblica dopo l’annuncio del ban dei contenuti sessualmente espliciti dal 1° ottobre, Tim Stokely ha detto al Financial Times: «Sul cambiamento di policy, non avevamo scelta: la risposta, in breve, è che sono state le banche». Il CEO ha citato alcuni casi come quelli di Bank of New York Mellon, Metro Bank, JPMorgan Chase: tutti avevano indicato come un problema reputazionale avere tra i propri clienti alcuni creator di OnlyFans e la società stessa.

Qualcuno aveva ipotizzato che la rinuncia delle società di carte di credito a effettuare transizioni e pagamenti per quanto riguarda prestazioni sessuali (anche online, attraverso piattaforme dedicate: il tutto per aiutare la lotta alla pedopornografia sul web) poteva essere sicuramente tra le ragioni che hanno spinto OnlyFans alla rinuncia ai contenuti sessualmente espliciti. Eppure, Tim Stokely ha citato soltanto le banche che, ad esempio, hanno chiuso i conti dei sex workers o della stessa piattaforma con uno scarsissimo preavviso. Inutile dire che queste parole non andranno a incidere troppo sulla sostanza: al momento, i creators di OnlyFans (al loro interno, i sex workers hanno sicuramente un ruolo fondamentale per il business della piattaforma) sono tutti sul piede di guerra e puntano decisamente al boicottaggio della piattaforma. L’intervista del CEO di OnlyFans di certo non ha rasserenato gli animi.

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