Il tentativo di phishing spacciandosi per il comandante generale dei Carabinieri Teo Luzi

Alcuni cittadini hanno ricevuto una mail in cui si fa riferimento a un'inchiesta aperta nei loro confronti per pedofilia e pedopornografia. Ma si tratta di una truffa

11/02/2022 di Enzo Boldi

Un truffa di cui esiste una versione digitale, inviata via mail, e una cartacea sotto forma di volantino. Ma l’obiettivo, in entrambi i casi, è lo stesso: raggirare le vittime paventando l’apertura di un’inchiesta per vari reati: dalla pedofilia alla pedopornografia, fino ad arrivare all’esibizionismo. Nelle ultime ore si sono moltiplicate le segnalazioni da parte di cittadini che, allarmati per quanto ricevuto, hanno contattato le forze dell’ordine. Ma la mail che “porta” la firma in calce del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi è un falso: si tratta di un tentativo di phishing.

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«Sono il sig. Teo Luzi, Generale di corpo d’armata, Comandante Generale dei carabinieri della cooperazione internazionale di polizia […] Sul suo conto sono stati aperti numerosi procedimenti legali in materia di pedopornografia, siti pornografici, cyberpornografia, pedofilia e esibizionismo». Questo è l’incipit del messaggio inviato via mail a molte persone. Il tutto appare su una (finta) carta intestata che fa riferimento al “Ministero dell’Interno“. E già qui dovrebbe salire il sospetto: l’Arma dei Carabinieri – di cui fa parte il sopracitato comandate Luzi – non fa riferimento diretto al Viminale (come, invece, accade per la Polizia di Stato).

Il messaggio si conclude – prima della firma del comandante dell’Arma e un (falso) timbro della Polizia (come ci è stato prontamente segnalato da un utente su Twitter) – con la richiesta di inviare «giustificazioni affinché possano essere approfondite e verificate al fine di valutare le sanzioni; questo entro un rigoroso periodo di 72 ore. Trascorso tale termine saremo obbligati a inviare la nostra relazione all’ufficio del Pubblico Ministero preposto al tuo caso al fine di stabilire un mandato di cattura nei tuoi confronti. Sarai quindi elencato come molestatore sessuale alla fine di questa procedura. Il tuo file verrà anche inviato ai media per la distribuzione al pubblico in generale al fine di impedirti di recidiva e anche di scoraggiare altri candidati per questa pratica. Ora sei avvisato».

Teo Luzi, il comandante dei carabinieri usato per phishing

Partiamo dalla forma: il messaggio passa dal dare del “lei” – nella prima parte – al “tu” minatorio finale. E anche questo elemento fa capire come i truffatori non siano stati molto attenti alla forma. Inoltre, se è vero che – come spiega FactaNews – il comandante generale Teo Luzi si sia occupato in passato di criminalità online (in tutte le sue sfaccettature, compresa la pedopornografia), sappiamo che l’Arma dei Carabinieri di Albenga ha già segnalato il tutto come un falso, invitando i cittadini oggetto di questo tentativo di phishing a segnalarlo alle forze dell’ordine.

Le convocazioni in giustizia non arrivano via mail

Insomma, si tratta di phishing misto a tentativo di creare panico sui cittadini che, ovviamente, non possono che reagire con spavento all’arrivo di questa comunicazione. Occorre ricordare, però, che questo tipo di notifiche non arriverà mai via mail (lo dice il codice di procedura penale all’articolo 415 bis) e, soprattutto, l’Arma dei carabinieri ha indirizzi mail ben precisi che fanno riferimento al dominio “@carabinieri” (anche in formato pec). Le forze dell’ordine, inoltre, non chiederanno mai di rispondere e “dare le proprie giustificazioni” rispondendo a una mail. Il tutto, come è sempre stato, avviene all’interno degli uffici e delle strutture competenti.

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