Google Drive è uno spazio meno privato di quanto si possa pensare

Il Drive di Google è uno spazio soggetto e precisi Termini di servizio che spesso tendiamo a non considerare ma che fanno la differenza

09/02/2022 di Ilaria Roncone

Google memorizza tutto quello che viene caricato su Drive. Chi utilizza il sistema di archiviazione Google Drive deve sapere che, una volta caricati o creati documenti di ogni genere, i file sono soggetti ai Termini di servizio di Google e tutto quello che viola queste regole potrebbe essere oggetto di segnalazione e di rimozione. Che le big tech monitorino quello che facciamo e che abbiano a disposizione i nostri dati ognuna secondo propri regolamenti non è una novità ma uno spazio come Drive potrebbe essere percepito come meno “controllato” poiché si tende a caricarci quelle cose che non vogliamo tenere sui dispositivi.

LEGGI ANCHE >>> La denuncia contro Google da 2,1 miliardi di euro da parte di PriceRunner

Google Drive non è uno spazio privato

Come fa giustamente notare Inputmag, tutto quello che viene caricato su Drive deve necessariamente essere monitorato per la verifica del rispetto dei Termini di servizio e tutto ciò che va a violare queste regole può essere rimosso. Cos’è che viola i Termini di servizio del colosso? Tutti quei contenuti che violano la legge, che potrebbero danneggiare gli utenti, i terzi o Google stesso e che – automaticamente – possono essere rimossi. Un esempio pratico? Il materiale che riguarda abusi sessuali su minori.

I Termini di servizio riguardano non solo Drive ma anche Docs, Sheets, Slides, Forms e Sites e ognuno ha una politica individuale che riguarda una serie di questioni tra cui Inattività dell’account, Abuso e sfruttamento sessuale di minori, Attività pericolose e illegali, Molestie, bullismo e minacce, Discorso d’odio, Spam, Organizzazioni e movimenti violenti e anche il Materiale sessualmente esplicito.

Quello che carichi su Drive non ti appartiene

Non è noto in maniera esplicita o trasparente quali siano i criteri secondo cui Google modera i suoi programmi. Solitamente un account viene bandito quando non rispetta le regole in più occasioni o quando una persona giuridica ne ordina la rimozione a Google. Il colosso interferisce immediatamente solo nei casi in cui il software venga utilizzato per molestare, hackerare, fare phishing o fare spam.

Considerato che qualche anno fa moltissimi utenti sono stati bloccati tutti insieme per errore, si suppone che a occuparsi di queste incombenze monitorando ciò che viene caricato su Drive sia l’intelligenza artificiale tramite algoritmi. La conclusione, quindi, è che a monitorare tutto quello che passa per i programmi di Google sia l’IA e non ci sono prove che queste informazioni vengano utilizzate dal colosso o passate ad altri. Rimane importante ricordare che tutti ciò che viene caricato su Drive, quindi, non ti appartiene e può essere rimosso in qualunque momento.

Share this article
TAGS