La querela delle suore del video virale «Andrà tutto bene» contro l’autore del Vernacoliere è stata archiviata
Una storia piuttosto paradossale, ma ecco com'è andata a finire
29/01/2021 di Gianmichele Laino
«Andrà tutto bene» – dicevano tre suore in un video che, poco dopo, è diventato virale su YouTube e su WhatsApp. A far sorridere non era affatto la frase pronunciata in coro dalle religiose (diventata di prassi durante la pandemia da coronavirus), ma il montaggio effettuato da un ignoto utente del web che aveva alternato la frase pronunciata dalle suore a scene di vita quotidiana non propriamente finite bene. Anzi, ognuna di queste scene si concludeva con una sonora bestemmia.
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Suore Andrà tutto bene, la storia della querela
Il video è stato successivamente condiviso dal responsabile della rivista digitale “L’Odio” e collaboratore storico del famoso mensile “Il Vernacoliere”, ovvero Ettore Ferrini, che aveva scelto di inserire all’interno della sua bacheca Facebook il video ironico e dal forte intento satirico. Per questo motivo, probabilmente a causa della risonanza che la condivisione aveva avuto, Ferrini era stato querelato da cinque suore (nel video, tra l’altro, si vedevano i volti soltanto di tre religiose). Ora, la querela è stata archiviata.
«Ha molto meravigliato – scrive l’avvocato Giacomo Passigli, che ha seguito il caso – il loro intento punitivo, addirittura in sede penale, per un video palesemente ironico, senza nemmeno cercare di capire se lo avesse realizzato il Ferrini o meno. Evidentemente la pandemia, che da poco si era a noi presentata, ha fatto subito perdere la pazienza proprio a chi per primo, per vocazione, dovrebbe dimostrarla. Non ci dovrebbe essere bisogno di evidenziarlo, ma la laicità e la satira hanno ancora una volta fortunatamente prevalso sul mero senso religioso».
Nel famoso video – ancora presente su YouTube – la frase delle suore veniva alternata alle immagini di un uomo che sbatteva la testa contro una credenza, a quelle di un’onda di mareggiata che ha investito uno scooter, a quelle di due eventi religiosi nel corso dei quali paramenti sacri e crocifissi portati a spalla cadevano a terra accidentalmente. Queste azioni provocavano, di conseguenza, una reazione blasfema da parte dei protagonisti del video.