La stampa italiana (soprattutto di destra) e la retorica sulla «strage delle riaperture»
Libero, La Verità, ma anche il Messaggero e il Mattino: i titoli di questa mattina sono davvero incredibili
24/05/2021 di Gianmichele Laino
La rassegna stampa di questa mattina era farcita di una retorica davvero incredibile a proposito della strage di Mottarone. Alcuni quotidiani, soprattutto quelli che guardano a una audience più di destra, hanno scelto dei titoli in cui si enfatizzava in maniera decisamente pronunciata il fatto che i 14 morti sulla funivia Stresa-Mottarone in Piemonte fossero quasi una sorta di conseguenza delle riaperture turistiche seguite alla pandemia di coronavirus in Italia.
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Strage di Mottarone e l’interpretazione dei giornali italiani
Giovani coppie, turisti italiani e stranieri, bambini. Le persone che hanno perso la vita in questa domenica tragica per la montagna italiana erano sì uomini e donne che cercavano di trascorrere una giornata diversa dopo il lockdown e dopo le restrizioni che hanno colpito soprattutto il settore del turismo italiano. Ma per quale motivo bisogna mettere – con tanta enfasi – in correlazione 14 persone morte con il concetto di riapertura del turismo?
Tra l’altro, la maggior parte dei titoli che hanno posto l’accento su questa «strage delle riaperture» arriva da quotidiani che hanno sempre condotto una battaglia piuttosto serrata a favore degli operatori del settore turistico. E titoli di questo tenore – lungi dal rappresentare una fotografia esatta della realtà – di certo non si collocano in questa linea editoriale. Libero, che da qualche giorno ha inserito Alessandro Sallusti nel board editoriale, ha scelto di titolare: «È la tragedia di chi voleva tornare a vivere». La Verità è sulla stessa lunghezza d’onda: «”Si torna a vivere”. Ed è subito tragedia». Il Messaggero e Il Mattino (stesso gruppo editoriale) parlano apertamente di «Strage delle riaperture».
Ora, quella che rappresenta una tragica coincidenza temporale (le prime riaperture del settore turistico e il dolore per così tante giovani vite spezzate) non può invece essere presentato come un nesso di causa-effetto. Eppure, è proprio quello che questi titoli mettono in evidenza. Scrivendo ancora una pagina discutibile, anche in presenza di un vero e proprio lutto che ha colpito il popolo italiano a livello nazionale, del giornalismo di casa nostra.