Abuso di posizione dominante: l’Antitrust multa Google per oltre 100 milioni di euro

La sanzione per il caso dell'app Enel X JuicePass per Android Auto

13/05/2021 di Enzo Boldi

Una multa salata, da 102 milioni di euro, è stata irrogata dall’Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Google (anche per il ramo italiano della multinazionale). Una sanzione per “abuso di posizione dominante” relativa al caso dell’app JuicePass di Enel X per Android Auto. Si parla di violazione dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Ma il caso di Google multata dall’Antitrust non si deve fermare solamente all’ingente quantità richiesti. La vicenda, infatti, riguarda l’eguale possibilità di poter essere inseriti all’interno del mercato delle app.

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«Secondo quanto accertato dall’Autorità, Google non ha consentito l’interoperabilità dell’app JuicePass con Android Auto, una specifica funzionalità di Android che permette di utilizzare le app quando l’utente è alla guida nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di riduzione della distrazione – si legge nel comunicato che accompagna l’annuncio della multa -. JuicePass consente un’ampia gamma di servizi funzionali alla ricarica dei veicoli elettrici, che vanno dalla ricerca di una colonnina di ricarica alla gestione della sessione ricarica passando per la prenotazione di una colonnina; quest’ultima funzione garantisce l’effettiva disponibilità dell’infrastruttura una volta che l’utente l’abbia raggiunta».

Google multata dall’Antitrust per abuso di posizione dominante

Ma perché l’Agenzia garante della Concorrenza e del Mercato parla di abuso di posizione dominante? La risposta è contenuta in uno dei passaggi del testo che accompagna la decisione dell’Antitrust: «Ha ingiustamente limitato le possibilità per gli utenti di utilizzare la app di Enel X Italia quando sono alla guida di un veicolo elettrico e hanno bisogno di effettuare la ricarica. In tal modo Google ha favorito la propria app Google Maps, che può essere utilizzata su Android Auto e consente servizi funzionali alla ricarica dei veicoli elettrici, attualmente limitati alla ricerca di colonnine di ricarica e alla navigazione ma che in futuro potrebbero comprendere altre funzionalità, per esempio la prenotazione e il pagamento».

Il caso JuicePass di Enel X

Insomma, secondo l’Antitrust la vicenda va ben oltre la mera non autorizzazione alla interoperabilità dell’app JuicePass di Enel X. Il tema, infatti, è quello del libero mercato delle applicazioni. Su smartphone e non solo. La decisione di penalizzare l’utilizzo di quella app – che, di fatto, rappresentava uno strumento alternativo a Maps in una delle sue funzioni – rappresenta un abuso di posizione dominante e che, di fatto, ha tutti i crismi di un vero e proprio monopolio.

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