La cacciata di Fortnite dagli store di Apple e Google: era il 2020 quando tutto iniziò
Epic Games prima contro Apple e poi contro Google è una questione cominciata nel 2020 che, parallelamente, ha visto lo sviluppo di due cause che hanno avuto esiti diversi
13/12/2023 di Redazione Giornalettismo
Sono passati tre anni da quando Epic Games, produttore di Fortnite, ha citato in giudizio Apple e Google per la gestione presumibilmente illegale che costituiva un monopolio nei rispettivi app store. Era il 2020 quando è cominciato tutto, appunto, e a emettere verdetto contro Google è stata la sentenza di una giuria. Alla causa contro Apple, invece, ci ha pensato un giudice e in questo caso il verdetto è stato favorevole per l’app store della Mela. Ripercorriamo lo storico di questa vicenda partendo dall’ultimo avvenimento, ovvero la sentenza rispetto al fatto che Google abbia abusato della sua posizione dominante sul mercato delle applicazioni in modo tale da impedire alla concorrenza lo sviluppo di soluzioni alternative alla sua e che potessero entrare in competizione così da fornire altre opzioni agli sviluppatori.
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Epic Games contro gli app store è cominciata nel 2020
Tutto è partito, ad agosto 2020, con la decisione di Apple e Google di rimuovere Fortnite dagli app store rispettivi. Entrambe avevano accusato Epic Games, che produce il videogioco, di aver aggirato le regole sulle commissioni del 30% sui ricavi ai due colossi per la distribuzione tramite Google Play Store e App Store. A partire da quella vicenda, Epic ha mosso due distinte cause (“Epic contro Google” e “Epic contro Apple”) che hanno avuto, come approfondire meglio in seguito, esiti diametralmente opposti. L’ultimo è arrivato martedì 12 dicembre 2023 e ha visto Google perdere sul banco degli imputati.
Tutto è cominciato con Epic che ha deciso di far pagare meno l’acquisto diretto su tutte le piattaforme di gioco possibili, compresi il pc e la consolle, affermando che la somma sottratta al prezzo originale corrispondeva alla quota che avrebbero dovuto corrispondere a Apple e Google. Immediatamente Apple aveva proceduto a rimuovere Fortnite dal suo store alludendo proprio a questa elusione di pagamento.
A quel punto, Epic ha scelto di presentare un reclamo presso il tribunale della California contro Apple per l’esclusione subita, per lo stretto controllo esercitato sul mercato e accusandolo – in buona sostanza – di proibire una sana concorrenza. Poco tempo è passato affinché anche Google entrasse in gioco sostenendo la posizione di Apple e, di conseguenza, andando a rimuovere Fortnite anche dal suo store perché la casa produttrice del videogame aveva scelto di non pagare le commissioni. In seguito, Epic Games ha presentato denuncia anche contro Google per le stesse motivazioni ma con una complicazione ulteriore: Google, a differenza di Apple, ha permesso di scaricare le applicazioni su Android al di fuori del suo Google Play Store.
Alle due Big Tech Epic Games non ha chiesto risarcimento danni ma un provvedimento ingiuntivo nei loro confronti affinché si vedessero costrette ad aprire i propri ecosistemi.