Elon Musk ha avvisato gli Usa: non potrà più sostenere le spese di Starlink per internet in Ucraina

Il magnate di Tesla era stato tra i primi a fornire un concreto supporto alle popolazioni ucraine, assicurando la continuità del servizio internet: ma adesso la musica è cambiata

14/10/2022 di Gianmichele Laino

Sappiamo che, in questi mesi a partire da marzo, il servizio internet in Ucraina è stato garantito anche dall’atto di Elon Musk che aveva offerto Starlink alle popolazioni del Paese invaso dai russi. Sappiamo anche, grazie alla Cnn che lo ha rivelato in esclusiva, che la musica starebbe cambiando e che il miliardario fondatore di Tesla ha avvisato il Pentagono che, a queste condizioni (soprattutto di natura economica) non potrà più assicurare il servizio Starlink in Ucraina. Un passo indietro che, tuttavia, sembra dettato anche dalle ultime posizioni assunte da Musk sul conflitto nel Paese: le sue condizioni di pace (pubblicate attraverso Twitter) sembrano un appiattimento sulle richieste di Putin per far cessare le ostilità. Di conseguenza, questo atto – la sospensione di Starlink in Ucraina – lo allontanerebbe ancor di più da Kiev.

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Starlink in Ucraina, Elon Musk minaccia di chiudere la connessione

Stralink, ovvero il sistema di connessione satellitare utilizzato da Space X, ha garantito 20mila unità all’Ucraina e i costi dell’operazione previsti entro la fine del 2022 ammontano a 100 milioni di dollari. Non un investimento da parte di Elon Musk, ma una donazione che, tuttavia, parzialmente è stata coperta anche da altre fonti economiche non direttamente riconducibili a Elon Musk. Questo gesto ha avuto, certo, un clamoroso ritorno d’immagine visto che è stato ampiamente sponsorizzato ed è stata al centro del dibattito pubblico per diversi giorni, grazie a una vasta copertura internazionale della notizia. Tra l’altro, nonostante la partecipazione esterna, Elon Musk ha saputo capitalizzare in maniera quasi totalizzante il ritorno d’immagine di cui sopra. Tuttavia, questa donazione – secondo Musk – non sarebbe più sostenibile per Space X. Da qui l’aut aut al Pentagono: o il governo degli Stati Uniti pagherà diversi milioni di dollari al mese, oppure il servizio che ha portato internet in Ucraina (soprattutto per l’utilizzo durante operazioni complesse di natura strategica) verrà interrotto.

Nei documenti che il Pentagono ha a disposizione si parla di una richiesta di altri 8mila terminali di Starlink arrivata direttamente dall’esercito ucraino. Ma – anche per questo ulteriore passo in avanti che è stato impostato dalla difesa di Kiev già nel mese di luglio – Space X si è sentito ancor più in dovere di fare le opportune comunicazioni al Pentagono. Ora, la questione resta una sola: siamo sicuri che la questione dell’interruzione della fornitura di Starlink (utilizzata da esercito, istituzioni, associazioni e civili in Ucraina) sia semplicemente legata a motivi di carattere economico e non, invece, a un improvviso cambio di rotta di Musk sugli equilibri geopolitici? E – nel caso – quanto questo cambio di rotta inciderà?

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