La Staffetta dell’Umanità, come trasformare una community in comunità

L'iniziativa di Michele Santoro, diffusa in tutta Italia, parte dall'utilizzo dell'applicazione di Servizio Pubblico e dalla mobilitazione a partire dall'informazione e dalle opinioni pubblicate

07/05/2023 di Redazione Giornalettismo

Un’app di notizie che diventa essa stessa notizia. Una community virtuale – costruita proprio intorno a questa applicazione – che diventa comunità reale, predisposta al cambiamento a partire dalla creazione di una coscienza collettiva, data dalla fruizione di una informazione molto più approfondita e che tocca diverse sensibilità e punti di vista. La Staffetta dell’Umanità organizzata per domenica 7 maggio da Michele Santoro e da una lunga lista di intellettuali italiani (tra questi, Donatella Di Cesare, Piergiorgio Odifreddi, Carlo Rovelli, Alessandro Barbero, Riccardo Scamarcio, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Vauro, Moni Ovadia, Elio Germano) ha l’obiettivo ambizioso di portare un messaggio di pace lungo diverse direttrici che attraversano l’Italia da Aosta a Lampedusa.

Staffetta dell’Umanità, il ruolo dell’app di Servizio Pubblico e degli strumenti digitali

Una iniziativa che è stata organizzata da un team di giovani volontari e aspiranti professionisti, che non ha potuto fare a meno di strumenti digitali e di piattaforme di condivisione dei contenuti per portare a compimento l’obiettivo: coinvolgere oltre 4mila persone per percorrere altrettanti chilometri e dare un messaggio forte. Il rifiuto della logica dell’accettazione della guerra come unica soluzione per il conflitto in Ucraina.

Un ruolo centrale è stato sicuramente svolto dall’applicazione di Servizio Pubblico, che continua – da qualche mese – a proporre dei contenuti informativi di pregio: approfonditi e inediti, uno spazio che – sebbene distante dalla potenza di fuoco scatenata dagli algoritmi statunitensi che stanno dietro ai social network – punta a bucare il muro di silenzio della censura. Ma anche l’evento stesso potrà contare su alcuni “attrezzi del mestiere” digitali, che saranno utili all’organizzazione: newsletter, comunicazioni attraverso servizi di messaggistica istantanea, utilizzo delle coordinate di Google Maps per le coordinate del percorso di ciascuno dei partecipanti, la stessa app di Servizio Pubblico per le informazioni di servizio. Si tratta dell’applicazione di uno schema innovativo: le community virtuali non restano confinate all’interno di uno schermo di uno smartphone, ma possono diventare forza vera, reale, concreta.

Il nostro monografico, con un’intervista esclusiva a Michele Santoro:

Dal digitale al reale: come ha preso vita la Staffetta dell’Umanità di Santoro
Michele Santoro: «La Staffetta dell’Umanità ci farà riscoprire ciò che è fisico, uscendo dalla gabbia del virtuale»
Il backstage della Staffetta dell’Umanità, come una community si trasforma in comunità
Quanto i social network (non) aiutano a sviluppare un pensiero critico
Con quali strumenti digitali è stata organizzata la Staffetta dell’Umanità
Quando è un’app di informazione a essere essa stessa notizia

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