Su Twitter la “spunta blu” costerà 8 dollari al mese e tutti gli utenti potranno decidere se ottenerla

Musk non ha intenzione di mollare: la spunta blu costerà 8 dollari al mese e così ogni account della piattaforma potrà ottenerla

02/11/2022 di Giordana Battisti

Elon Musk, che ha comprato di recente Twitter, vuole rendere la “spunta blu” un servizio a pagamento.

La “spunta blu” indica i cosiddetti “account verificati” ed è il sistema utilizzato finora da Twitter per verificare l’identità di persone come politici, giornalisti o persone del mondo dello spettacolo che la ottenevano gratuitamente dopo un processo di verifica dell’account. Con le nuove regole ogni utente potrà ottenerla pagando un abbonamento mensile.

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La questione della “spunta blu” su Twitter, un’idea di Musk che sembra piacere solo a Musk

Musk ha annunciato su Twitter di essere deciso a rendere la “spunta blu” un servizio a pagamento, spiegando cosa cambierà e come funzionerà l’abbonamento.

La notizia non è stata accolta positivamente dagli utenti e probabilmente è per questa ragione che Musk ha cambiato la descrizione del suo account Twitter da «Chief Twit», capo di Twitter, a «Twitter Complaint Hotline Operator», cioè operatore di Twitter per i reclami.

In una serie di tweet pubblicati ieri, Musk scrive che l’attuale sistema che distingue chi ha la “spunta blu” da tutti gli altri utenti somiglia a un sistema che distingue tra «signori e plebei». Musk spiega che oltre alla spunta blu, chi sottoscrive l’abbonamento avrà la possibilità di utilizzare altre funzionalità specifiche come una priorità nelle risposte, nelle menzioni e nelle ricerche, la possibilità di postare video e audio più lunghi e meno pubblicità.

La proposta di Musk servirebbe per dare un senso diverso all’abbonamento già esistente al servizio Twitter Blue, che non è molto popolare, associandolo alla possibilità di ottenere la spunta di verifica per gli account di personaggi noti.

Inizialmente si parlava di un abbonamento mensile di 20 dollari che avrebbe consentito a chi non ha la “spunta blu” di ottenerla e a chi la aveva già di mantenerla. La proposta non è piaciuta neanche allo scrittore statunitense Stephen King, che in un tweet aveva scritto che non avrebbe pagato 20 dollari per mantenere la “spunta blu” del suo account Twitter. Lo stesso Musk ha risposto a King, scrivendo in un tweet di risposta a quello dello scrittore: «Dobbiamo pagare le bollette in qualche modo! Twitter non può fare affidamento esclusivamente sugli inserzionisti. Che ne dici di 8 dollari?».

Oggi Musk ha scritto in un tweet: «A tutti quelli che si lamentano, per favore continuate a farlo, ma costerà comunque 8 dollari». Sembra quindi che la cifra definitiva stabilita da Musk sia proprio di 8 dollari al mese.

Questa decisione di Musk potrebbe creare dei problemi nella fruizione del social network, spesso utilizzato da account fake o da persone che si registrano utilizzando un nome di fantasia o diverso dal proprio. Imponendo di pagare per ottenere o mantenere la “spunta blu” è possibile che la ottengano persone che utilizzano un’identità falsa su Twitter oppure che persone come politici o giornalisti non l’abbiano più perché decidono di non sottoscrivere l’abbonamento. Musk ha spiegato che negli account di persone note ci sarà un’indicazione secondaria sotto il nome, come già accade per i politici.

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