La risposta di Musk al senatore USA sulla sostituzione di persona non è diversa da quella di un qualsiasi troll

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Da quando Twitter è stato acquisito da Musk si sono creati molti problemi interni all'azienda e di cui si è discusso anche sul social network

Da quando Twitter è stato acquistato per 44 miliardi di dollari da Elon Musk la situazione all’interno dell’azienda e tra gli utenti del social network è a dir poco caotica. Musk ha licenziato circa la metà dei dipendenti dell’azienda, salvo poi rendersi conto di alcuni errori e richiamarne alcuni. Alcuni responsabili dei team privacy e sicurezza si sono licenziati. Per i dipendenti rimasti ha di fatto vietato la possibilità di lavorare da remoto, che prima dell’acquisizione di Musk era stata concessa a tutti i dipendenti senza una scadenza dopo la quale avrebbero dovuto tornare in ufficio. Anche questa decisione ha creato alcune discussione sui social e in molti hanno criticato Musk, che in un tweet ha scritto che «tutti i dipendenti che hanno la possibilità di recarsi in ufficio dovrebbero farlo» e che accetta il lavoro da casa se per questioni logistiche o personali non è possibile per i dipendenti recarsi in ufficio.



Le risposte scorrette di Elon Musk sulla questione degli account falsi, ma con  la “Spunta blu”

Un giornalista del Washington post ha creato un profilo verificato, quindi in cui compariva la “Spunta blu”, utilizzando il nome del politico democratico statunitense e senatore per lo Stato del Massachusetts Edward Markey, facendo credere agli utenti che si trattasse del profilo ufficiale del senatore. Edward Markey ha pubblicato un tweet per chiedere a Musk spiegazioni sull’accaduto. Il capo di Twitter ha risposto scrivendo in un tweet che se il giornalista è stato in grado di far credere agli utenti che l’account falso fosse ufficiale, forse è perché il vero account del senatore «sembra una parodia», ironizzando sul caos degli account falsi e parodistici che si è creato in seguito alla decisione di Musk di rendere a pagamento la “Spunta blu”.



Rispondendo a questo tweet di Musk, Edward Markey ha ricordato a Musk alcuni problemi delle sue aziende. Tra questi, anche il fatto che Twitter sia soggetto a un ordine di consenso emesso dalla Federal Trade Commission (FTC) che lo obbliga a rispettare alcuni impegni riguardanti la privacy. Il tweet del senatore si conclude con la frase: «Risolvi questi problemi delle tue aziende o lo farà il Congresso».

Non è la prima volta che le risposte di Musk fanno discutere, lasciano molto a desiderare o risultano addirittura offensive, come quella rivolta al senatore Edward Markey. Musk aveva risposto sgarbatamente anche alla politica statunitense e membro della Camera dei rappresentati Alexandria Ocasio-Cortez che aveva criticato la decisione di rendere la “Spunta blu” a pagamento. In quel caso, Musk aveva risposto: «La tua opinione è apprezzata, ora paga 8 dollari».

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La caotica gestione degli account verificati

Già da prima dell’acquisizione di Twitter, Musk aveva spesso dichiarato di voler intervenire sul problema degli account falsi. Inoltre, proprio la difficoltà di “censire” questi account ha prolungato il processo di acquisizione dell’azienda. Musk ha quindi deciso di modificare il servizio di abbonamento a Twitter Blue e le modalità con cui Twitter verificava gli account di personaggi famosi o di politici e giornalisti. Con le nuove regole introdotte da Musk si può ottenere la “Spunta blu” – che prima indicava appunto gli account verificati – sottoscrivendo l’abbonamento a Twitter Blue per 8 dollari al mese. Secondo Musk questo avrebbe dovuto scoraggiare gli account falsi e parodistici, visto il costo per utilizzarli, ma in un certo senso ha ottenuto l’effetto contrario: molti utenti hanno sfruttato la possibilità di ottenere la “Spunta blu” così facilmente anche per dimostrare come questa decisione di Musk fosse fallimentare. Un account, per esempio, si è finto Elon Musk, mentre un altro ha finto di essere quello ufficiale della società di videogiochi Nintendo per pubblicare Super Mario che faceva il dito medio, diventato poi virale.

Questa decisione si inserisce in un piano più ampio di Musk, che non ha escluso di rendere a pagamento l’accesso a Twitter. Secondo Musk, insieme al piano di abbonamento per ottenere la “Spunta blu”, questa sarebbe la soluzione per eliminare definitivamente gli account falsi, parodistici o che si fingono altre persone anche al fine di diffondere disinformazione su Twitter.