Il contributo di Andrea Santagata e Splinder alla storia di internet in Italia | RAM – La rete a memoria
Presentiamo la quarta puntata di un nuovo format di Giornalettismo: una serie di conversazioni in vocale con i protagonisti che hanno dato la loro impronta a internet in Italia
09/02/2022 di Enzo Boldi
A tu per tu con i protagonisti della rete. È quello che si prefigge di fare il nostro format RAM – La rete a memoria. Nel corso di diverse puntate – disponibili anche sulla pagina Instagram di Giornalettismo -, si proporranno delle conversazioni con i protagonisti della storia di internet in Italia. L’idea è quella di un racconto attraverso una semplice conversazione via app di messaggistica, con gli intervistati che rispondono alle nostre domande con dei messaggi vocali. Un modo per entrare in empatia con chi – di solito – sta sempre oltre lo schermo del nostro pc. Il ciclo di puntate si continua con questa nostra intervista ad Andrea Santagata, co-fondatore di Splinder.
Ingegnere mancato perché, dopo essersi laureato non ho mai voluto fare l’ingegnere. Ma ha fatto la storia di Internet. Andrea Santagata, toscano trapiantato a Milano (oggi direttore generale di Mondadori Media), è entrato a far parte dell’élite di quell’Italia che si è immersa nella rete anticipando i tempi e consentendo, con un’intuizione, di dare vita a quel web partecipativo che rispondeva al nome di Splinder.
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«Ho iniziato a occuparmi del web nel 1999 in Italia online e poi in Virgilio, che erano la scuola del web italiano. Da quel momento il digitale è diventato il mio lavoro e la mia passione». Perché insieme ad altri tre amici – Paolo Werbrouck, Marco Palombi e Fabio Cabula – ha dato vita a quel progetto chiamato Splinder, la prima piattaforma blog in lingua italiana attiva dal 2001 al 2012. Quattro personalità con profili differenti, ma accomunati dalla voglia di immergersi nella rete e creare qualcosa di nuovo. Qualcosa che, poi, ha fatto la storia.
Splinder, la prima piattaforma di blog italiana
«Perché non proviamo a portare una piattaforma blog in Italia?». Questa è stata la domanda che ha portato alla creazione di quel servizio di blog hosting chiamato Splinder. Un tentativo ben riuscito, nato da una passione: perché all’inizio non era un lavoro, visto che i quattro artefici di questo progetto hanno sviluppato la piattaforma di notte. E quel che emerge dalla nostra intervista ad Andrea Santagata è proprio un concetto, ripetuto più volte per radicare il concetto alla base di Splinder: passione.
Il racconto di Andrea Santagata, co-fondatore del progetto
L’amore per la rete, per la novità. Ma anche una grande intuizione. Perché Andrea Santagata è ben conscio che l’idea di quella piattaforma di blog è stata l’apripista per tanti altri progetti che, di fatto, hanno dato vita a quel concetto di rete condivisa (e fruibile a tutti) anche in Italia: «Con il nostro progetto abbiamo fatto sentire, per la prima volta nel nostro Paese, le persone al centro della creazione di contenuti». Un evento che non è limitato ai confini del Bel Paese, ma che si è esteso – a ondate differenti – in tutto il mondo, cambiando il concetto di web e – a cascata – anche di giornalismo e informazione.
E poi sono arrivati i social network. Perché, seppur con dinamiche differenti, Splinder è stato il più nobile avo di quelle piattaforme che – adesso – coinvolgono centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. D’altronde, proprio l’user generated content è alla base dei principi di Facebook, Twitter, Instagram e TikTok (solo per citare le app più conosciute). Con dinamiche differenti, ma la matrice alla base è sempre la stessa: diventare protagonisti di una piccola porzione della rete, raccontandosi o raccontando utilizzando il web. Forme e contenuti diversi, ma accomunati dallo stesso pensiero che portò Andrea Santagata, Marco Palombi, Paolo Werbrouck e Fabio Cabula a dare vita a Splinder.