Sparatoria in diretta Facebook a Memphis: alcuni contenuti sono ancora rintracciabili sui social

Quanto è efficace il contenimento che le piattaforme provano ad attuare in un caso come quello della sparatoria Facebook in diretta a Memphis?

08/09/2022 di Ilaria Roncone

Si tratta della sparatoria in diretta Facebook di cui tutti i giornali stanno parlando in queste ore ed è quella avvenuta a Memphis. Prima di approfondire la questione relativa al mezzo e alla diretta – l’ennesima nel panorama in cui gli attacchi terroristici vengono ormai spesso documentati addirittura live sulle piattaforme – ecco tutte le informazioni relative al caso. Siamo in Tennessee e, nella giornata di mercoledì, sono state condotte una serie di sparatorie. Attualmente la polizia ha fatto sapere di aver preso in custodia il 19enne Ezekiel Kelly alle 21.30 ora locale.

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Le ultime notizie sulla sparatoria a Memphis

Il bilancio della sparatoria (o meglio, delle tre sparatorie condotte in momenti diversi) è di quattro morti e tre feriti. Le ultime notizie arrivate dal capo della polizia di Memphis hanno reso noto come almeno una delle sparatorie (che sono tre: la prima alle ore 01.00 del mattino, la seconda attorno alle 16.30 e la terza alle ore 20.30) è stata trasmetta live su Facebook. In una precedente trasmissione il giovane arrestato aveva affermato di voler fare del male ai cittadini, secondo quanto riferito dall’autorità.

Le sparatorie, in totale, sono almeno sette e la città ha preso provvedimenti nel corso della giornata per proteggere le persone. L’Università di Memphis ha messo gli studenti in isolamento dopo alcuni spari nei pressi del campus, domandando alla polizia di presidiare i dintorni finché il sospetto non fosse stato arrestato. Ancora, la Memphis Area Transit Authority ha sospeso i servizi di filobus e autobus a seguito di «una sparatoria attiva nell’area di Memphis» e l’account Twitter della città ha scritto ai cittadini: «Se non avete bisogno di uscire, per favore restate a casa!». L’account prosegue con gli aggiornamenti, l’ultimo cinque ore fa.

La questione sparatoria in diretta Facebook

Tornando alla questione sparatoria trasmessa su Facebook, la conferma della trasmissione live e dell’esistenza di filmati la si ritrova non solo nelle parole del capo della polizia ma anche sui social. C’è chi ha la precisa intenzione, infatti, di segnalare questi contenuti ai social affinché vengano rimossi. Un portavoce di Meta ha fatto sapere di essere in «contatto diretto» con la Polizia di Memphis in seguito all’allarme pubblico diramato nell’ambito della ricerca del sospetto.

Facebook ha agito «identificando e rimuovendo il contenuto Live prima dell’allarme pubblico iniziale del Dipartimento di Polizia di Memphis» e la portavoce ha parlato di una situazione in evoluzione con «dei team che stanno lavorando per rimuovere i contenuti violati relativi a questo incidente». L’azione avviene attivando il Content Incident Protocol per opera del Global Internet Forum to Counter Terrorism che prevede un controllo sulla «condivisione degli hashtag del video e di altri contenuti associati con i partner del settore per impedirne la proliferazione».

Le regole di Meta e delle piattaforme social in generale devono inasprirsi ed è necessario lavorare a protocolli ad hoc da mettere in campo in casi come questi per evitare che i filmati di azioni violente come queste diventino virali sui social e che – una volta diffusi e seppure rimossi – possano essere caricati all’infinito nei giorni, mesi e anni a venire.

Su Twitter e Facebook – anche considerando che alcuni frammenti dei video vengono utilizzati nei telegiornali – risultano attualmente ancora ritracciabili spezzoni in cui si vede l’uomo che punta e utilizza l’arma.

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