La polizia olandese crea un video deepfake di un ragazzo assassinato, 13 anni, nella speranza di nuove piste

Il video fa fintamente tornare in vita Sedar Soares, ucciso a colpi d'arma da fuoco nel 2003, che chiede al pubblico di aiutare a trovare i suoi assassini

25/05/2022 di Martina Maria Mancassola

La polizia olandese tenta di far luce su un omicidio avvenuto più di 20 anni fa creando un video deepfake del giovane ucciso nel 2003. Questa ha già ricevuto moltissimi indizi dopo aver utilizzato la tecnologia deepfake per far sembrare ancora in vita il ragazzo a quasi 20 anni dal suo omicidio. Sedar Soares è stato ucciso mentre lanciava palle di neve con gli amici nel parcheggio di una stazione della metropolitana di Rotterdam. L’omicidio del 13enne ha da sempre sconcertato la polizia. Ora, con l’autorizzazione della famiglia di Sedar, la polizia ha creato un video in cui l’adolescente chiede al pubblico di aiutare a risolvere il caso.

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Video deepfake creato dalla polizia olandese per trovare nuove piste

Il video mostra un’immagine stranamente realistica di Sedar in un campo da calcio – dato che il ragazzo amava giocare a pallone – mentre cammina in avanti passando in mezzo ad una sfilza di parenti, ex insegnanti e amici, con in sottofondo una musica commovente. Prima che il ragazzo si fermi e lasci la palla a terra, una voce dice: «Qualcuno deve sapere chi ha ucciso il mio caro fratello. Ecco perché è stato riportato in vita per questo film». Poi, Sedar, i suoi parenti e amici, prima che la sua immagine scompaia dal campo e il video fornisca i dettagli di contatto della polizia, dicono: «Sapete di più? Allora parlate». Che cos’è un video deepfake? Il «deepfake» è una modalità di sintesi multimediale fondata sull’intelligenza artificiale che realizza simulazioni oltre la realtà di persone reali sostituendo un volto con un altro o una voce con un’altra.

«Il fatto che abbiamo già ricevuto dozzine di suggerimenti è molto positivo», ha dichiarato all’AFP Lillian van Duijvenbode, portavoce della polizia di Rotterdam, il giorno successivo alla pubblicazione del video deepfake, aggiungendo di non aver ancora verificato se questi siano «utilizzabili». Il fatto è strano perché – come sostiene il giornalista del NOS -, prima, la polizia di Rotterdam ha creduto che Soares fosse stato raggiunto e assassinato da colpi d’arma da fuoco per aver lanciato palle di neve contro un’automobile -, mentre ora la polizia sostiene che il giovane si trovava «nel posto sbagliato al momento sbagliato» ed è stato, quindi, la vittima innocente di un «truffatore». La polizia olandese ritiene ora che Soares sia stato «vittima della violenza della malavita per pura sfortuna» e, nel frattempo, sta cercando testimonianze di persone che erano a conoscenza della truffa, oltre ai testimoni della sparatoria.

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