Può una legge sulla sicurezza dei contenuti online farsi sfuggire video e foto deepfake?

In Gran Bretagna, l'Online Safety Bill - che ambisce a risolvere i problemi legati alla navigazione non sicura - avrebbe dei passaggi a vuoto

24/01/2022 di Redazione

L’Online Safety Bill è una proposta di legge che ha l’ambizione di rendere il Regno Unito lo stato in cui navigare su internet è più sicuro. Tuttavia, ci sono degli aspetti che la legge non sembra considerare e che allontanano di molto questo obiettivo. L’Online Safety Bill, al momento, è stata una proposta avanzata dal governo di Boris Johnson ai legislatori: una prima stesura fa già capire quali siano i limiti e i confini all’interno del quale il sistema legislativo va a inserirsi. Sarà il parlamento a definire l’assetto completo della legge.

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Online Safety Bill e i punti critici in Gran Bretagna

Il primo punto critico, a quanto pare, sarebbe quello della definizione di contenuto illegale, alla base della legge. I contenuti illegali, infatti, saranno quelli che non troveranno più albergo sui principali canali di comunicazione online: piattaforme, social network, motori di ricerca. Tuttavia, dare una definizione univoca di un contenuto illegale non è semplice, soprattutto se si rapporta questa definizione a quanto è ritenuto illegale nella realtà offline. In rete ci sono delle fattispecie che non possono essere assimilate alla realtà: si pensi ai contenuti deepfake. Come fare in modo che questi rientrino nella categoria dei contenuti illegali che non possono essere pubblicati online?

Secondo i parlamentari, la lacunosa definizione di contenuto illegale da parte del governo metterebbe a rischio la sicurezza di minori, minoranze, persone di sesso femminile sui social network e sulle altre piattaforme del web. In modo particolare, la mancanza di una definizione corretta di contenuto illegale esporrebbe gli utenti, tra le altre cose, a contenuti pedopornografici che, in base all’Online Safety Bill, non verrebbero disciplinati se dovessero essere condivisi come suggerimenti di visione o collegamenti ipertestuali a chat o canali privati. E non si esita a parlare di “occasione mancata” per quanto riguarda un Online Safety Bill, qualora fosse promulgato così com’è e senza modifiche.

Foto IPP/POOL/Bloomberg/Fabio Cimaglia

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