Apple ritarderà ancora il ritorno al lavoro in presenza (e nel frattempo dà 1000 dollari a tutti)
Il piano dell'azienda di Cupertino prevedeva originariamente un ritorno al pieno regime a partire dal 2 febbraio
16/12/2021 di Redazione
Dalla Apple alla Omicron. La variante del coronavirus che si sta diffondendo a macchia d’olio in diversi stati del mondo – compresi gli Stati Uniti – ha rivisto completamente i piani dell’azienda di Cupertino per quanto riguarda il ritorno al lavoro completamente in presenza. Inizialmente, infatti, l’azienda di Tim Cook aveva previsto un ritorno alla piena operatività degli uffici per il 2 febbraio. Ma la diffusione della variante ha messo in conto un ulteriore periodo di smartworking. Uno smartworking Apple che avrà, tra le caratteristiche, anche un significativo bonus economico.
LEGGI ANCHE > La scelta di Google: o ti vaccini o ti licenzio (o quasi)
Smartworking Apple, ritardato il ritorno in presenza
A riferire la decisione del colosso Big Tech sono stati due giornalisti che hanno avuto accesso a delle comunicazioni aziendali, Mark Gurman di Bloomberg e Zoe Schiffer di NBC News. Stando a queste comunicazioni, il rientro in presenza è stato rimandato a data da destinarsi. Nessun nuovo orizzonte ufficiale, dunque, dal momento che la diffusione del coronavirus – come dimostrato anche dalla variante Omicron – non può in alcun modo essere anticipata o prevista.
Certo, molte aziende negli Stati Uniti stanno prendendo dei provvedimenti che possono agevolare il rientro in presenza. Nella giornata di ieri, ad esempio, vi abbiamo parlato di Google e della sua intenzione di mettere dapprima in congedo (per poi procedere a eventuali licenziamenti) i dipendenti che non risultano – al 3 dicembre – vaccinati o esenti da vaccino per motivi di salute o religiosi.
Apple, a questo proposito, punta ancora molto sul distanziamento sociale e sul lavoro da remoto. Per tutti: anche per i rivenditori al dettaglio direttamente dipendenti della casa di Cupertino. Anche questi ultimi sono coinvolti nella decisione, dal momento che – proprio a causa della diffusione del coronavirus – nei giorni scorsi, negli Stati Uniti, Apple è stata costretta a chiudere tre punti vendita al dettaglio dei suoi prodotti.
Il bonus di Apple per lo smartworking
Per favorire l’attività di smartworking – e qui arriva il colpo di scena, che dimostra ancora una volta il gap che può esserci tra un grande colosso aziendale e le altre realtà -, Apple ha previsto di corrispondere a ciascun dipendente (anche per i rivenditori al dettaglio) la cifra di 1000 dollari. Questa cifra verrà impiegata dai dipendenti per adattare le proprie abitudini lavorative alle esigenze di smartworking.
FOTO: U.S.-APPLE-NEW PRODUCTS-UNVEILING Xinhua