I 16 articoli che regoleranno lo smartworking nel settore privato

Trovato un accordo tra governo, parti sociali e industriali

07/12/2021 di Redazione

Sarà il prontuario dello smartworking per il settore privato. Dall’incontro di oggi, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha tratto delle conclusioni importanti e ha avuto semaforo verde da parti sociali e industriali. Si tratta di un documento in 16 articoli che andrà a disciplinare la pratica del lavoro da remoto per i dipendenti delle aziende private. Questi ultimi avranno delle linee guida da seguire per orientarsi che sono state sintetizzate nell’accordo. Ecco i punti principali.

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Regole dello smartworking per i dipendenti delle aziende private

Innanzitutto, l’adesione allo smartworking sarà volontaria: non viene presentato alcun obbligo in merito e non si possono contestare al lavoratore eventuali rifiuti in proposito. Va da sé, quindi, che la mancata adesione allo smartworking non sarà motivo di licenziamento per giusta causa.

Il secondo punto prevede che lo smartworking possa essere realizzato senza che questo sia vincolato a orari di lavoro: l’azienda condivide con il dipendente degli obiettivi da raggiungere e questi ultimi potranno essere portati a termine secondo una organizzazione temporale e cronologica indipendente (anche il luogo da dove il dipendente sceglie di fornire la propria prestazione lavorativa può essere scelto in autonomia, secondo gli adempimenti previsti dal documento in 16 articoli). Certo, l’accordo prevede anche che il dipendente possa essere vincolato a una specifica fascia oraria: in questo caso, verranno previsti anche orari di diritto alla disconnessione, mentre non potranno in alcun modo essere conteggiate delle prestazioni straordinarie.

Permessi, ferie e malattie restano disciplinati dai normali contratti di lavoro, senza che queste vengano in qualche modo condizionate dalla reperibilità sui propri dispositivi e supporti informatici aziendali. L’azienda può intervenire sulla geolocalizzazione del dipendente individuando preliminarmente alcune aree non propriamente indicate per la riservatezza dei dati che il dipendente si troverà a gestire o per la sicurezza nell’accesso alla rete.

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