Facebook lancia l’app per lo smart working con i dipendenti che fanno riunioni con i loro avatar

Potrà essere utilizzata da tutti coloro che usano i visori Oculus Quest 2

19/08/2021 di Redazione

Lavorare da casa ma mostrare il proprio avatar in una sala riunioni virtuale, per ottimizzare i tempi e i modi dello smart working. È la possibilità a cui sta lavorando Facebook che, proprio oggi 19 agosto, ha presentato una nuova app per lo smart working che si basa sull’utilizzo dei visori virtuali Oculus Quest 2 e che permetterà ai dipendenti di svolgere riunioni in remoto, come se fossero in presenza grazie agli avatar di ciascuno dei partecipanti. L’app si chiamerà Horizon Workrooms.

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App smart working per Facebook, cosa succede

Horizon Workrooms, al momento, è nella fase di beta test. Ma il livello di progresso del sistema sembra essere piuttosto avanzato. Così, mentre il mondo si arrovella sul dibattito relativo allo smart working, alla sua opportunità, al fatto di poter proseguire con il lavoro a distanza (ma – qualcuno propone – con stipendi decurtati), Facebook – che prima aveva espresso perplessità sulla modalità, poi l’ha estesa anche per i prossimi sei mesi – cerca di andare oltre e continua a investire sulle tecnologie che potranno rendere queste esperienze di lavoro più “reali”.

Del resto, la creazione di una sorta di realtà aumentata virtuale è l’obiettivo del social network di Menlo Park, che ha investito a tal punto da creare una propria linea di visori virtuali: non un caso per una società che basava tutto sul software e che, da qualche anno a questa parte, ha pensato di investire anche su questo specifico hardware.

Andrew “Boz” Bosworth, uno dei vicepresidenti di Facebook, ha dichiarato che l’app Horizon Workrooms sarà un passo verso quello che Facebook ritiene essere il metaverso (citando, così, i romanzi di fantascienza degli anni Novanta). Ma come funziona? L’app consentirà a ciascuno di realizzare un proprio avatar e potrà garantire la presenza contemporanea – in uno stesso spazio – di un numero compreso tra 16 e 50 persone. Secondo il social network, tutte le conversazioni che arriveranno attraverso questa applicazione non saranno filtrate per orientare la propria profanazione pubblicitaria e che valgono, all’interno dell’app, gli stessi standard della community che, al momento, regolano i meccanismi di funzionamento di Facebook.

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