Ci sono aziende che iniziano a “vietare” le call di Zoom il venerdì pomeriggio

HSBC sta provando a sensibilizzare altre aziende sul tema

10/05/2021 di Redazione

Una call su Zoom il venerdì pomeriggio, magari da casa mentre si è in smart-working. In questo periodo l’abbiamo sperimentata un po’ tutti. Si tratta di riunioni che arrivano proprio al limite, al confine della settimana lavorativa. E che, spesso, possono cambiare il corso del week-end. Non sempre le riunioni Zoom del venerdì pomeriggio sono positive: non capita sempre di ricevere buone notizie. Anzi. A volte si prospettano scenari aziendali complessi, si pianificano attività per la settimana successiva, si discute di obiettivi più o meno raggiungibili. Il risultato? Che spesso il fine settimana viene pesantemente condizionato da queste riunioni che, vista questa omogeneità del tempo lavorativo imposta dallo smart-working, avvengono sempre di più di venerdì pomeriggio.

LEGGI ANCHE > Con il decreto sulle riaperture, sarà smartworking fino a settembre

Riunioni Zoom del venerdì pomeriggio, c’è chi dice no

Il gigante bancario HSBC nel Regno Unito ha in programma di pianificare le proprie riunioni settimanali evitando accuratamente di organizzare delle riunioni via Zoom il venerdì pomeriggio. Stiamo parlando di un’azienda che, anche dopo la pandemia, non intende tornare sui propri passi rispetto alla scelta di incentivare il lavoro da casa: i piani parlano di un incremento del 40% – secondo quanto riportato dalla BBC – del lavoro telematico nel prossimo periodo.

Un problema particolarmente avvertito quello di Zoom e del suo utilizzo spasmodico sul posto di lavoro. Soprattutto in determinate fasce orarie o della settimana. Un problema riconosciuto, recentemente, anche dal suo CEO Eric Yuan.

Un portavoce della banca, dopo aver esaminato alcuni casi di burn-out da smartworking in azienda, ha affermato: «Il processo, al momento, coinvolgerà un certo numero di persone che si impegnano a non organizzare riunioni Zoom il venerdì pomeriggio, per lasciare spazio ad altri lavori». Impattando, così, di meno sul benessere psico-fisico dei dipendenti in generale.

Share this article