Quanto inquinano i siti delle associazioni ambientaliste?

Dal momento che il tema dell'inquinamento digitale è poco presidiato, abbiamo pensato a questa proposta un po' provocatoria: provare a misurare l'impatto - a livello web - delle emissioni di CO2 dei siti delle principali associazioni ambientaliste internazionali e italiane

17/02/2023 di Gianmichele Laino

Non è una provocazione, quanto un invito a fare sempre meglio. Affrontando la tematica dell’inquinamento digitale – ed essendo uno dei pallini di Giornalettismo da diverso tempo, visto il suo impegno a tutto tondo nell’educazione digitale -, ci siamo imbattuti più volte nella domanda: ma le grandi associazioni di attivisti che si battono quotidianamente contro il cambiamento climatico si sono poste il problema dell’impatto del web sull’ambiente? Purtroppo, abbiamo constatato – anche per stessa ammissione dei gruppi di attivisti – una scarsa consapevolezza sul tema, addirittura una sottovalutazione del problema. Abbiamo chiesto, ad esempio, a diverse associazioni di sviluppare un dibattito costruttivo sull’inquinamento digitale, ma spesso la risposta che ci è stata ripetuta era: «non abbiamo sufficienti elementi per poter offrire un nostro contributo». Per questo, cogliendo l’occasione del report di Karma Metrix riguardante la consapevolezza degli utenti sul tema dell’inquinamento digitale, abbiamo deciso di misurare l’impatto dei vari siti delle più importanti associazioni ambientaliste, a livello internazionale e a livello italiano, per capire – sommariamente – il loro contributo all’emissione di CO2.

LEGGI ANCHE > Quanto inquinano i siti di informazione online?

Associazioni ambientaliste inquinano sul web? L’impatto secondo il misuratore Karma Metrix

A22 Network (abbiamo misurato il sito nella versione inglese) è una delle reti più esposte mediaticamente, in questo momento, sui temi dell’attivismo ambientale. Della rete fanno parte, in Italia, gli attivisti di Ultima Generazione. Il portale inglese del sito (che – tra le altre cose – dà la possibilità di effettuare delle donazioni per sostenere il movimento) produce ben 479 kg di CO2 in un anno, secondo la misurazione di Karma Metrix, il 150% in più rispetto alla media globale degli altri siti web.

E, a proposito di Ultima Generazione (per fare una prima incursione nel nostro panorama nazionale), il loro portale web di riferimento – molto colorato e con molti contatori numerici in tempo reale – consuma 454 kg di CO2 in un anno, il 137% in più rispetto alla media di tutti gli altri siti web.

Greenpeace, che rappresenta una icona planetaria per le dure battaglie che conduce (spesso i suoi attivisti hanno dovuto affrontare lunghi procedimenti legali), è presente – con le sue pagine web – in tutto il mondo. Tuttavia, il suo portale internazionale mostra una scarsa sostenibilità a livello di inquinamento digitale. Il suo consumo è di 229 kg di CO2 in un anno, il 19% in più rispetto alla media globale.

Il sito di Legambiente non fa eccezione, rispetto a questa tendenza che abbiamo evidenziato: 290 kg di CO2 prodotta in un anno, con la conseguenza di una distribuzione del 51% in più rispetto alla media globale. Stesso discorso per il sito italiano dei FridaysForFuture, in cui campeggia – nell’header – il contatore rispetto al momento esatto in cui sarà ufficiale l’innalzamento di un grado e mezzo della temperatura globale: l’emissione di CO2 in un anno è di ben 1203 kg, il 528% in più rispetto alla media dei siti web di tutto il mondo. Un impatto significativo.

Share this article