Luigi Di Maio chiede all’Unione Europea di fermare i ricatti della Turchia

Non rimanere inermi nelle mani di Erdogan. Luigi Di Maio prova a spronare l’Unione Europea davanti all’offensiva turca in Siria che sta già provocando decine di vittime, anche tra i civili. Il ministro degli Esteri, intervistato da La Repubblica, ha sottolineato come non sia possibile accettare le minacce del governo turco che tenta di mettere sul chi va là gli Stati membri ricattandoli con la carta dell’invasione dei migranti. Ma, nonostante questa presa di posizione, l’UE sembra essere ancora in una posizione di passività.

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«Condanniamo con forza ogni tipo di intervento militare perché rischia di pregiudicare gli sforzi della coalizione anti Isis – ha spiegato Luigi Di Maio a La Repubblica parlando della posizione del governo italiano sull’offensiva di Erdogan in Siria e contro i curdi -. La soluzione della crisi siriana non può passare attraverso l’uso delle armi, ma attraverso dialogo e diplomazia. Il popolo siriano ha già sofferto abbastanza».

Di Maio chiede una voce univoca contro l’offensiva turca in Siria

Per impedire l’intromissione dei paesi dell’Unione Europea, il presidente turco Erdogan ha minacciato di aprire le porte e di far arrivare in Europa migliaia di migranti qualora ci fossero condanne o sanzioni per la Turchia dopo questa offensiva in Siria. «Sugli accordi presi in passato per il blocco dei flussi dei migranti in Turchia avevamo già sollevato perplessità e non eravamo noi al governo. Lunedì sarò in Lussemburgo e chiederò che l’Europa agisca con una sola voce».

Il ricatto di Erdogan

Lunedì. Mentre si prospetta un fine settimana di sangue curdo che scorrerà in Siria. Nella speranza che qualcosa possa accadere anche prima del weekend, Luigi DI Maio ha poi ribadito come non si possa rimanere sotto scacco di Erdogan e delle Turchia: «L’Ue non può accettare ricatti e spero che nessuno Stato membro si faccia latore di questo ricatto».

(foto di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)

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