La tv non influenza più? Il caso dell’app “Servizio Pubblico” di Michele Santoro

Dopo la partecipazione del giornalista a "Di Martedì", c'è stato un picco di download dagli store digitali

19/01/2024 di Enzo Boldi

Il calo generalizzati degli ascolti televisivi è solo uno degli indicatori che possono essere utili a capire la crisi di questo mezzo. Non solo in termini e appeal, ma anche in termini di influenza sui nostri comportamenti, scelte ed esperienze. Perché se è vero che i numeri confermano questa disaffezione da parte del pubblico italiano, è altrettanto vero che il peso specifico dei messaggi che vengono veicolati attraverso il piccolo schermo resta comunque un fattore premiante per la tv tradizionale. Per comprendere al meglio quello che sembra essere un paradosso, prendiamo come esempio quel che è successo la scorsa settimana all’app di Servizio Pubblico di Michele Santoro.

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Martedì 9 gennaio è andata in onda la prima puntata del nuovo anno della trasmissione condotta da Giovanni Floris su La7: Di Martedì. Tra gli ospiti della trasmissione c’è stato anche Michele Santoro, intervistato sui vari temi legati all’attualità politica e sociale del nostro Paese (e non solo). Al termine dell’intervista, nelle fasi di saluto, sul videowall all’interno dello studio è stata mostrato il nome dell’app “Servizio Pubblico”, con l’invito – da parte di Floris – a scaricare l’applicazione attraverso gli store per iOS e Android.

Ed è bastato questo invito per spingere molti telespettatori ad accedere agli store digitali, scaricare l’applicazione e abbonarsi per leggere gli aggiornamenti e vedere i video e le interviste realizzate dalla redazione di Servizio Pubblico.

Servizio Pubblico, il successo dell’app dopo “Di Martedì”

Nel giro di poche ore, infatti, l’applicazione legata a questo progetto editoriale di Michele Santoro è salita al vertice delle classifiche delle app più scaricate per quel che riguarda il settore “news.

Davanti a X – che come abbiamo spiegato in passato, viene etichettata come app di news da parte dell’AppStore di Apple, così come Reddit -, ma anche davanti a Google News, Euronews, Corriere della Sera e Il Post. Dunque, è bastata un messaggio televisivo, una scritta sul videowall e un invito al download da parte di Giovanni Floris, per spingere le persone a scaricare l’applicazione ed entrare nel mondo dell’informazione digitale di Servizio Pubblico.

La tv ancora influenza, in parte

Davanti allo schermo, sintonizzati su La7 per seguire la puntata di Di Martedì del 9 gennaio, c’erano circa 1,4 milioni di telespettatori, per uno share dell’8,2%. Dunque, non propriamente numeri da capogiro (ma in linea con la tendenza degli ultimi anni e comunque superiore agli altri talk show concorrenti andati in onda, allo stesso orario, sulle altre emittenti). Eppure, quell’invito all’azione (download) di un’app è stato raccolto da moltissimi telespettatori. Questa sembra essere proprio una delle eccezioni che confermano la regola: è vero che la televisione tradizionale ha perso ascolti e appeal, ma in alcuni casi è ancora in grado di influenzare (termine che deve essere letto con una valenza positiva, in questo caso) i nostri comportamenti e le nostre scelte.

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