Augias si scusa dopo l’errore sul phishing «ben camuffato»

L'intervento in post scriptum nel suo articolo di oggi

31/01/2021 di Redazione

Corrado Augias ha chiuso con un post scriptum la polemica che si era innescata nella mattinata di ieri dopo la sua risposta a una lettrice in cui sottolineava la scarsa chiarezza di Enel nelle sue comunicazioni in quella che, a tutti, era sembrata sin da subito una mail di phishing (che, dunque, non poteva essere imputata alla compagnia energetica). Le scuse di Augias per aver confuso il messaggio ricevuto e aver descritto il tentativo di truffa come un episodio concreto per il quale guardare con sguardo critico alla comunicazione di Enel sono arrivate nell’articolo della posta di oggi su Repubblica. In coda alla sua nuova risposta, infatti, il giornalista ha aggiunto una postilla in cui ha riconosciuto l’errore commesso e ha confermato che l’episodio descritto sia stato effettivamente un caso di phishing.

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Scuse di Augias per aver confuso un tentativo di phishing con la reale comunicazione di Enel

«Ieri sono caduto in una trappola – ha scritto il noto giornalista, intellettuale e autore di programmi televisivi – a proposito di un comunicato dell’Enel che era, ben camuffato, una truffa (phishing). Le scuse doverose si accompagnano al sollievo». Poche righe per riconoscere l’errore e per rivolgere un sentito messaggio ai propri affezionati lettori del suo spazio di posta.

Ovviamente, il giornalista ha presentato l’errore come frutto di un fraintendimento perché il «comunicato» di Enel in realtà era «ben camuffato». In realtà, Augias si riferisce al fatto che la comunicazione da parte del “presunto” ente arrivata nella sua casella di posta era effettivamente caratterizzato dai loghi e dal layout tipico della società energetica. Quanto al fatto di essere ben camuffato – come è stato riportato dallo stesso Augias -, gli evidenti errori di grammatica, il fatto di aver mescolato termini inglesi a parole italiane e l’individuazione di una procedura oscura per conoscere l’entità del rimborso richiesto erano indizi molto chiari di quello che stava accadendo.

L’importante, tuttavia, è aver riconosciuto quanto accaduto e aver fatto retromarcia. Come si faceva un tempo (e come ancora oggi è previsto dalla legge sulla stampa), con una rettifica nello stesso spazio del giornale in cui era stato commesso l’errore.

Foto/IPP/Gioia Botteghi

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