Il gesto di Augias vale più di mille articoli: restituisce la Legion d’onore, in memoria di Giulio Regeni

La scelta dopo che Macron ha attribuito il riconoscimento ad al-Sisi

13/12/2020 di Gianmichele Laino

Servono sempre i gesti compiti per supplire alle mancanze del mondo dell’informazione e dare un segnale forte, che da solo è molto più potente di mille articoli di giornale. Così, dopo la notizia del conferimento della Legion d’onore della repubblica francese al presidente egiziano al-Sisi, c’era stato un silenzio imbarazzante su questo fronte, sia da parte della comunicazione ufficiale di Parigi, sia della stampa italiana che, nel frattempo, provava a ricordare come nell’assassinio di Giulio Regeni – viste le ultime indagini – il governo egiziano sembra sempre più coinvolto. E allora ci ha pensato uno dei più importanti giornalisti, studiosi ed editorialisti italiani a supplire alla mancanza: Corrado Augias restituisce la Legion d’Onore di cui era stato omaggiato, come gesto di protesta nei confronti della repubblica francese rispetto a quanto successo il 7 dicembre, nelle relazioni diplomatiche tra la Francia e l’Egitto.

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Augias restituisce la Legion d’onore alla Francia

In una lettera, che oggi ha pubblicato su Repubblica, Corrado Augias ha motivato così la sua scelta: «L’assassinio di Giulio Regeni – ha scritto Augias nella lettera da inviare all’ambasciata francese – rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto, mi sarei aspettato dal presidente Macron un gesto di comprensione se non di fratellanza, anche in nome di quell’Europa che – insieme – stiamo così faticosamente cercando di costruire».

Corrado Augias aveva ottenuto il riconoscimento di Cavaliere della Legion d’onore nel 2007 e la Francia è stata la terra d’origine della sua famiglia, cosa che ha permesso al giornalista, scrittore e autore televisivo di sviluppare un legame sempre profondissimo con i transalpini. Tredici anni dopo, si trova a rimettere il simbolo napoleonico (diventato poi tratto distintivo della repubblica francese) per una questione diplomatica che davvero si fatica a comprendere.

«La mia opinione – ha spiegato Augias – è che il presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d’onore ad un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali». Il riferimento a Giulio Regeni si fa esplicito nelle righe successive. La dimostrazione che, nonostante il silenzio complice che ha circondato questa vicenda, c’è ancora un ruolo pedagogico nel giornalismo italiano – quello alto, ovviamente – che ci porta a guardare con più fiducia a questi giorni difficili che stiamo attraversando.

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