«Così la scuola non potrà mai ricominciare a settembre»

Il 14 settembre si sta avvicinando. È questa la data che dal ministero dell’Istruzione hanno messo in evidenza per l’inizio delle attività scolastiche del 2020/2021. Il primo anno scolastico dopo il periodo del coronavirus. Ma per i sindacati le scuole a settembre non potranno mai iniziare, non con queste premesse. Occorre considerare, infatti, che il ministero di Lucia Azzolina ha affidato ai presidi un corposo insieme di linee guida, utili per far riprendere l’anno scolastico in sicurezza.

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Scuole a settembre, i dubbi dei sindacati

Tra queste linee guida, oltre alla regolamentazione dell’accesso a scuola (misurazione della febbre da casa, ma anche distanziamento sociale all’ingresso degli edifici, con controllo stringente dei flussi degli studenti), c’è una parte molto dettagliata sulle distanze che, nelle aule, dovranno essere mantenute tra i banchi. Due metri lineari che sviluppano mediamente un’area di circa 10 mq, la misurazione da una bocca all’altra degli alunni, i presidi e il personale scolastico che fanno i conti con un’edilizia scolastica da sempre deficitaria.

Per stessa ammissione della ministra Lucia Azzolina, 1,5 milioni di studenti italiani rischia di non trovare posto nelle aule. E allora come si fa? Per i sindacati riaprire le scuole a settembre non sarà possibile. Lo ha affermato Francesco Sinopoli di Cgil scuola in una conferenza stampa che è stata convocata proprio per fare il punto della situazione. «La preoccupazione che sta nascendo – ha detto – è che poiché il tempo scuola si ridurrà, si tornerà alla didattica a distanza. Noi sindacati vogliamo che si ritorni a scuola, non vogliamo soluzioni diverse. Abbiamo bisogno di un decreto legge sulla scuola. Il governo deve dire con chiarezza che bisogna riaprire la scuola in presenza».

Scuole a settembre e il confronto ‘impossibile’ con il ministro Azzolina

Al momento, però, non è solo il distanziamento sociale a preoccupare le sigle sindacali. Tra le varie problematiche ci sono anche quelle legate alla mancanza di docenti nelle aule, con tanti alunni che rischiano di restare senza un insegnante di ruolo per un periodo dell’anno piuttosto lungo. Per i sindacati è emergenza, ma con il ministro non sembra esserci interlocuzione: «Con il ministro Azzolina è difficile parlare» – ha chiuso sibillino il segretario della Uil Scuola Pino Turi.

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