Azzolina afferma che la didattica a distanza continuerà anche l’anno prossimo: «Sfida e opportunità»

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina è stata questa mattina in audizione al Senato. La titolare del dicastero di viale Trastevere ha affermato che la didattica a distanza sarà centrale anche nel corso del prossimo anno, perché per la scuola è fondamentale la presenza, ma non si può fermare l’innovazione. Parole che sono dettate sia dal fatto di trovare un piano B per quanto riguarda eventuali nuove emergenze, sia dal fatto di fornire gli alunni di nuovi strumenti che possano agevolare la transizione digitale anche degli istituti scolastici.

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Didattica a distanza anche l’anno prossimo, le parole di Lucia Azzolina

Lucia Azzolina ha ricordato come, in questa fase, sarà molto importante per gli studenti potere avere nuove aule a norma, nuovi arredi, strumenti efficaci per riprendere la didattica nel prossimo anno. Ma, allo stesso tempo, il ministro punta a guardare al futuro, non accantonando l’esperienza della didattica a distanza organizzata in maniera contingente nel corso della crisi causata dal coronavirus, ma anzi favorendola e migliorandola.

«Il ritorno a scuola di settembre è un appuntamento molto atteso – ha detto Lucia Azzolina -. L’eccezionalità a cui l’emergenza ha costretto l’Italia impone un’analisi attenta per il ritorno a alla normalità. Non dobbiamo disperdere quanto le scuole sono riuscite a mettere in atto. Nel mese di settembre le attività didattiche riprenderanno in presenza e in sicurezza in tutto il territorio nazionale. Con decreto del 26 giugno abbiamo varato delle linee guida per la riapertura delle istituzioni scolastiche. Lo faranno da sole? Certamente no».

La ministra ha anche detto che per migliorare la didattica a distanza verranno approntate nuove guide da mettere a disposizione per i docenti e verranno organizzate apposite campagne di sensibilizzazione. Insomma, non si vuole perdere quella che è vista da molti come un’occasione: migliorare il processo tecnologico all’interno delle scuole. Tuttavia, non si deve perdere di vista il fatto che molti istituti si sono trovati impreparati a quanto accaduto nel corso dell’emergenza coronavirus. Il dibattito sul tema sembra essere soltanto all’inizio.

Didattica a distanza come occasione per l’innovazione

«Nessuno ha mai affermato che la didattica digitale possa o debba sostituire la didattica in presenza – ha detto anche Lucia Azzolina -. La configurazione concettuale e concreta dell’attività “a distanza” rappresenta una sfida e al contempo un’opportunità, complementare alla didattica in presenza».

Nei giorni scorsi, oltre al decreto scuola del 26 giugno, erano state date altre linee guida da parte del comitato tecnico-scientifico relative alle assenze degli alunni dalle scuole. Secondo gli esperti, infatti, anche con un raffreddore ai bambini e ai ragazzi sarà consigliato di restare a casa per almeno tre giorni. In caso di contatti con pazienti affetti da Covid-19, invece, sarà necessaria la quarantena di 14 giorni. Per questo motivo, non si può archiviare direttamente la didattica a distanza che, in alcuni frangenti, sarà ancora molto importante l’anno prossimo per impedire ad alcuni alunni di perdere troppi giorni di scuola.

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