Se il numero di follower, secondo Sarri, rende Cristiano Ronaldo ingestibile

Il nuovo allenatore della Lazio ha parlato della sua esperienza alla Juventus e dell'influenza dei social sulla gestione dei calciatori

06/07/2021 di Enzo Boldi

Vincere uno scudetto a Torino, sponda bianconera, sembra essere molto facile. A porre un freno all’egemonia juventina durata nove lunghi anni ci ha pensato l’Inter, nell’annata più difficile targata Andrea Pirlo. Un quarto posto finale che rappresenta un successo per molti tifosi, delusi ma consapevoli che il rischio di rimanere fuori dalla zona Champions è stato reale per buona parte della stagione. Insomma, una stagione atipica tinta di bianconero dopo lo scudetto conquistato nel 2020. Alla guida c’era Maurizio Sarri che ora si è voluto togliere qualche sassolino dalla sua scarpa, parlando di quel successo finale arrivato durante una gestione per nulla facile. E non solo a livello sportivo. Perché Sarri su Cristiano Ronaldo ha tirato in ballo anche i social e il peso mediatico di un calciatore.

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Intervistato da Alfredo Pedullà, tra una sigaretta e l’altra il nuovo allenatore della Lazio è tornato a parlare dopo un lunghissimo silenzio. Una pausa di riflessione dagli strepitii mediatici del mondo del calcio, prima di immergersi nella sua nuova avventura alla guida dei biancocelesti. E a Formello non ci sono “miti” social da gestire, come invece gli è capitato durante il suo anno a Torino.

Sarri su Cristiano Ronaldo e i suoi 300 milioni di follower

«La gestione di Ronaldo non è semplice, è una multinazionale che ha degli interessi personali da abbinare a quelli della squadra. È una situazione sicuramente difficile da gestire – ha spiegato Maurizio Sarri nella sua intervista andata in onda su Sportitalia -. Io penso di essere molto più bravo a fare l’allenatore e non il gestore, è una cosa che non mi piace, mi annoia e mi diverto di più in campo. È una gestione difficile, ci sono poi tanti aspetti positivi perché a fine anno Ronaldo porta risultati importanti. È chiaro che rappresenta qualcosa che può andare oltre a società e squadra, con tanti follower è chiaro che va oltre la normalità. È il prodotto della nostra società, negli ultimi anni sento parlare tanto di singoli e poco di squadre, che poi sono quelle che vanno in campo».

Distanziamenti social

Il peso dei social. Perché – e non è una cosa nuova – Cristiano Ronaldo (e non solo) non è solamente un atleta che la domenica (o in settimana, in base agli impegni di “Coppa”) indossa pantaloncini e maglietta per correre dietro a un pallone facendo esultare (non sempre) i tifosi. Il Terzo Millennio, infatti, ha trasformato personaggi sportivi (ma anche televisivi, cantanti, oppure persone qualunque) in veri e propri personaggi mediatici. Insomma, Sarri su Cristiano Ronaldo ha sentito il “peso dei follower” sulle sue spalle. Una pressione che poteva condizionare le sue scelte sul campo.

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