La faccia tosta di Salvini che chiede coerenza ai senatori a vita

L'attacco a Monti, Segre e Cattaneo. Ma da quale pulpito?

19/01/2021 di Enzo Boldi

Ci vuole coraggio a chiedere coerenza ai rivali politici del Movimento 5 Stelle e ai tre senatori a vita presenti in Aula per il voto di fiducia al governo Conte. Soprattutto se la richiesta arriva dal personaggio politico che – come altri, ma più di altri – fa dell’incoerenza il suo pane quotidiano. Eppure Salvini sui senatori a vita, questa sera a Palazzo Madama, ha toccato il fondo. Anzi, ha iniziato a scavare. Una provocazione pessima, in un clima già incandescente. Eppure lui, proprio lui, è l’uomo delle giravolte. Quello del «oggi dico x, domani dico y», tanto ha comunque un buon consenso.

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Sì, è vero: le parole di Salvini sui senatori a vita sono una citazione di una pessima uscita fatta da Beppe Grillo nel 2012. Parole senza senso: «I senatori a vita non muoiono mai, o almeno muoiono molto più tardi. In Senato pochi voti possono determinare l’esito di un voto di fiducia o l’approvazione di una legge non costituzionale». Ma ripetere questo obbrobrio in un’Aula istituzionale non rende il senatore della Lega un personaggio politico migliore di quel che era il garante del Movimento 5 Stelle.

Salvini sui senatori a vita, una pagina buia di Palazzo Madama

E poi, altro aspetto da sottolineare è il pulpito. Solo qualche giorno fa, per esempio, Salvini disse che l’arrivo seconda ondata era previsto «anche dai tombini». Peccato che a giugno disse che non sarebbe mai arrivata e che fare discorsi di questo tipo serviva solo a terrorizzare gli italiani. Per non dimenticare il giro di valzer in pochi giorni all’inizio delle prime misure sanitarie per scongiurare i contagi: prima chiudere tutto, poi aprire tutto. Il tutto con una nonchalance notevole. Poi il suo dissenso verso l’app Immuni, per poi chiedere ai suoi elettori dati sensibili per iscriversi al concorso per parlare con lui. Insomma, la coerenza non è il suo forte. Soprattutto se vuole insegnarla.

(foto di copertina: da canale Youtube del Senato della Repubblica)

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