Il selfie (mosso) di Salvini in Senato e la sua nuova fase “presenzialista”

La mancanza del numero legale è stata criticata dal leader della Lega

18/12/2020 di Gianmichele Laino

Negli ultimi giorni, Matteo Salvini è stato sempre presente in Senato. E già questa potrebbe essere una notizia. In più, per far sapere al mondo intero di aver inaugurato questa nuova fase presenzialista, si è anche scattato un selfie in cui critica la maggioranza per aver fatto mancare il numero legale nel corso della seduta di questa mattina. Una strategia che – tra parentesi – la Lega ha utilizzato spessissimo soprattutto nelle commissioni dove, per effetto della vecchia maggioranza gialloverde, riveste dei ruoli di responsabilità.

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Selfie Salvini in Senato, la nuova strategia

Negli ultimi giorni, tra informative del presidente del Consiglio e discussioni di varia natura, Matteo Salvini è stato molto più tempo in Senato rispetto alla sua consueta media. Può essere sia una nuova fase della sua politica (quella dello “statista”, richiesta dal suo collega di partito Giancarlo Giorgetti che l’ha posta come condizione essenziale per ambire a diventare premier), sia una nuova esigenza dettata dai limiti imposti dalla pandemia globale, con la difficoltà di spostamento e di creare eventi dal vivo (pane quotidiano del leader della Lega).

Tuttavia, il presenzialismo sovranista in aula (sia alla Camera, sia al Senato) è sempre accompagnato dall’utilizzo spregiudicato dei device mobili e della rete per segnalare ai propri followers la presenza all’interno delle istituzioni. Non bastano gli articoli di giornale che danno conto delle sedute della Camera e del Senato (del resto, chi li legge più?), non servono (a maggior ragione) i resoconti stenografici, serve presidiare i social.

Selfie Salvini in Senato, si può fare?

E allora si fanno i selfie o – come capitato la scorsa settimana a Giorgia Meloni – addirittura la diretta Instagram da Montecitorio. Una pratica, tra l’altro, che non dovrebbe essere consentita dai regolamenti parlamentari, visto che le immagini dell’aula possono essere trasmesse soltanto dai canali ufficiali di Camera e Senato e che, nel corso delle pause dai lavori (la fattispecie fotografata da Salvini), queste immagini vengono addirittura staccate.

Tra l’altro, il Senato è un luogo piuttosto buio e poco illuminato, soprattutto nella parte delle tribune e degli scranni dei parlamentari. I selfie, di cui il leader della Lega dovrebbe essere esperto, non vengono bene, smarmellano, sono mossi. Ne valeva davvero la pena?

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