Lo scontro Salvini-Riformista. Il leghista: «Insinua che mi droghi». Sansonetti: «Ipotesi che sia eterodiretto»
Uno scontro che ha coinvolto le agenzie di stampa e che si è palesato al grande pubblico attraverso la pagina Facebook del leader leghista
31/01/2022 di Redazione
Matteo Salvini ha messo in grande evidenza un pezzo di retroscena del Riformista che, altrimenti, sarebbe finito nell’accumulo dei tantissimi articoli di tutte le testate che, in questi giorni, hanno parlato delle trattative per il Quirinale sotto varie sfaccettature. Eppure, il leader della Lega ha deciso di dare grande rilevanza a tre righe interne all’articolo di Angela Nocioni, creando comunicati stampa ad hoc e utilizzando persino la vetrina di visibilità che gli offre spesso la sua pagina Facebook. In sostanza, Matteo Salvini ritiene che in quelle tre righe del Riformista ci sia un riferimento velato al fatto che vada in bagno per drogarsi. Una frase che, però, nel testo dell’articolo non compare: per questo ha offerto la sponda a Piero Sansonetti – direttore della testata – per esporre a tutta pagina (oggi in apertura dell’edizione online) la difesa del suo quotidiano. Ma lo scontro Salvini-Riformista sembra soltanto all’inizio.
LEGGI ANCHE > Cosa rimane della Bestia di Salvini nel post Morisi?
Salvini-Riformista, lo scontro sulle tre righe dell’articolo
Il testo dell’articolo contestato da Salvini è questo: Due colonnelli della fronda leghista, seduti in attesa sui divanetti rossi, svelenano tra loro commenti pesanti sulle frequenti necessità del segretario di assentarsi un attimo, giusto un attimo, per poi tornare rinfrancato e pimpante. Matteo Salvini, in queste righe, deve averci visto un riferimento, una insinuazione sulla droga. Tanto da scrivere su Facebook:
«Ho capito io quello che avete capito voi? – si è chiesto il leader leghista – Uscirei spesso dall’ufficio, durante le riunioni, per andare a drogarmi in bagno e tornare pimpante…Accetto tutto, ma non questo». L’attacco di Salvini si basa su un non detto. E sul non detto si può ampiamente dibattere. Tanto che Piero Sansonetti ha difeso il suo giornale, con un titolo a tutta pagina, sostenendo di non aver mai scritto che Salvini si droghi. Le pause dalle riunioni – riportate nell’articolo di retroscena – vengono così giustificate dal direttore: «Il riferimento è all’ipotesi che Salvini sia eterodiretto, e che per prendere le decisioni abbia bisogno di ricevere indicazioni e rassicurazioni dall’esterno […] Noi non abbiamo neppure lontanamente immaginato che Salvini faccia uso di droghe. Anzi, conoscendolo un po’, lo escludiamo nel modo più assoluto».
Dunque non sarebbe stata contestata a Salvini l’utilizzo di sostanze stupefacenti (per il quale non si ha nessuna prova), ma semplicemente lo scarso polso nel condurre in autonomia una discussione e nel prendere decisioni politiche. Eppure, il leader della Lega ha scelto di mettere in evidenza questo aspetto, lanciandosi in un attacco frontale al Riformista. Basteranno le spiegazioni di Sansonetti a evitare la querela promessa da Salvini alla giornalista e al direttore (con un risarcimento che Salvini, evidentemente, è sicuro di ottenere e che donerebbe alla comunità di San Patrignano).