Perché Salvini non ha bisogno della quarantena di ritorno dall’Ungheria

Il viavai dei politici all'estero è consentito da un documento del ministero della Salute dello scorso mese di ottobre

02/04/2021 di Gianmichele Laino

Prima il caso di Matteo Renzi – non soltanto in Bahrain, ma anche in precedenza, in piena crisi di governo, in Arabia Saudita. Poi, Matteo Salvini in Ungheria. Si tratta di due esponenti politici che hanno viaggiato, all’estero, nonostante la pandemia di coronavirus. Per questo motivo, in queste ore, si stanno attirando le critiche degli italiani (sia da destra, sia da sinistra) per i loro viaggi: mentre il Paese si appresta a vivere una Pasqua in lockdown, con il week-end in zona rossa, gli spostamenti vietati tra regioni e la quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero (14 giorni per i Paesi extra-UE e 5 giorni per i Paesi dell’Unione Europea), ci si chiede perché Salvini o Renzi possano tranquillamente tornare alle proprie attività politiche dopo i viaggi verso altre destinazioni al di là delle Alpi. 

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Salvini in Ungheria, niente quarantena al rientro: ecco perché

Eppure è tutto regolare: si deve fare riferimento, infatti, a un provvedimento che è stato firmato lo scorso 30 ottobre 2020 dal direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute, Giovanni Rezza. Era stata avanzata in Senato, quindici giorni prima, una richiesta di chiarimento in merito all’isolamento fiduciario (e a eventuali deroghe) per i parlamentari (equiparati ai pubblici ufficiali, le cui missioni lavorative all’estero rientrano nella deroga alla quarantena prevista dall’articolo 6, comma 8, lettera g, del Dpcm emanato il 24 ottobre 2020).

I parlamentari, quindi, non sono tenuti a effettuare la quarantena di rientro in Italia, qualunque sia la ragione della loro missione all’estero. C’è comunque un elemento di verifica del loro stato di salute: occorre un tampone negativo sia al momento della partenza, sia al momento del loro rientro in patria. Dunque, Salvini in Ungheria – dove ha incontrato il primo ministro Viktor Orban e l’omologo polacco Mateusz Morawiecki, in un vertice tutto sovranista – era legittimato ad andare da questo provvedimento ministeriale e, al momento del suo ritorno in Italia (sia per le vacanze di Pasqua, sia per le attività politiche romane) potrà frequentare qualsiasi luogo pubblico o privato, purché il suo tampone sia negativo.

Foto IPP/Fabio Cimaglia – Roma

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