Salvini dice che sanzionare ‘Fuori dal Coro’ per le frasi di Feltri è un atto di ‘censura’

05/05/2020 di Enzo Boldi

Il 18 maggio del 1999 Matteo Salvini è diventato un giornalista professionista, con tanto di iscrizione all’albo. Da quel giorno sono passati quasi 21 anni e la sua vita l’ha portato a coinvolgimenti molti diversi rispetto all’attività di chi, per professione, si occupa di informazione. Sarà la distanza temporale da quel mestiere che lo porta a dimenticare la regola fondamentale del mondo del giornalismo: la deontologia. Forse, proprio per questo motivo, il segretario della Lega parla di ‘censura’ e ‘bavaglio’ commentando la decisione dell’AgCom di sanzionare la trasmissione di Mario Giordano, ‘Fuori dal Coro’, per aver ‘ospitato’ quell’infelice – per usare un eufemismo – dichiarazione di Vittorio Feltri sui «meridionali inferiori».

LEGGI ANCHE > Mario Giordano chiede scusa per la frase di Feltri sui meridionali e cancella i confini delle Regioni

Nei giorni scorsi, lo stesso Matteo Salvini aveva aspramente criticato quell’avventata dichiarazione di Vittorio Feltri a Fuori dal coro, definendola «una caz*ata». Una mancata difesa che non era stata apprezzata dal direttore di Libero Quotidiano che, con un editoriale del 28 aprile, aveva pubblicamente scaricato il leader della Lega. Ora, però, l’attenzione si sposta su quanto deciso dall’AgCom: avviare un procedimento sanzionatorio nei confronti di RTI – la società del Gruppo Mediaset che manda in onda la trasmissione di Mario Giordano – per ‘istigazione all’odio’.

Salvini e la difesa a Mario Giordano

Come sottolineato dalla stessa Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, il conduttore non avrebbe preso con forza e immediatezza le distanze da quelle parole pronunciate da Vittorio Feltri durante la sua trasmissione. L’accusa, dunque, è quella di aver ospitato un personaggio che ha utilizzato il cosiddetto ‘hate speech’, un linguaggio che incita all’odio e alla discriminazione. Insomma, le cose sembrano essere abbastanza chiare, ma Salvini vede un complotto alle spalle di Mario Giordano.

Il complotto della censura, secondo il leghista

Insomma, un’ipotesi di complotto per mettere il bavaglio al conduttore di Fuori dal Coro. Matteo Salvini, evidentemente da anni distante dal mondo del giornalismo, sembra aver dimenticato quali siano le regole fondamentali – che sono vere e proprie leggi – sulla deontologia professionale. E non è un qualcosa di scritto solo sui manuali, ma rientra tra i principi fondamentali che un giornalista deve adottare ogni giorno per fare il suo mestiere.

(foto di copertina: da pagina Facebook di Matteo Salvini + Tweet)

Share this article