Travaglio: «Salvini è un caz***o troglodita, ma parla il linguaggio della gente»
08/03/2019 di Enzo Boldi
Che il giudizio sull’operato politico del ministro dell’Interno non sia masi stato positivo era cosa nota. Questa mattina, però, Marco Travaglio nel suo editoriale su Il Fatto Quotidiano non usa mezzi termini per definire il leader della Lega. «Salvini cazzaro troglodita», scrive il direttore nel commento ai temi caldi di questi giorni, ma poi spiega come questa definizione possa trasformarsi in un complimento. Non sulla persona, ma sul modo di agire, parlare e convincere che solo il segretario del Carroccio – in questo momento storico – riesce ad avere.
«Salvini è il cazzaro troglodita che è, ma passa e giornate a rivolgersi direttamente alla gente, con il linguaggio della gente, sui problemi della gente, anche se le sue soluzioni sono xenofobe o propagandistiche». Il bastone e la carota. Il modo di fare del ministro dell’Interno, è cosa risaputa anche leggendo gli ultimi sondaggi elettorali, genera un grande appeal nella cosiddetta ‘pancia del popolo’ e lui riesce ad aprire il malcontento delle persone come una scatoletta di tonno. E la condisce con il giusto condimento.
Salvini cazzaro e troglodita, ma ha anche difetti
E, a proposito di scatoletta di tonno, torna anche un ritornello sul Movimento Cinque Stelle. Travaglio non spiega solo il Salvini cazzaro e troglodita, ma torna a parlare del paragone con la famosa Armata Brancaleone, ma ne elogia alcuni tratti distintivi che, però, non sembrano avere gli stessi effetti prodotti da Salvini: «Parlano a persone vere e tentano, a volte con successo altre volt con pasticci, di risolvere problemi». Anche se, in alcuni casi si sono macchiati di fatti vergognosi che rischiano di lasciare un alone indelebile sul loro futuro, come il voto sul caso Diciotti e sulla legittima difesa.
Lorella Cuccarini spiegata da Conte
Oltre al Salvini cazzaro e troglodita e all’Armata Brancaleone a Cinque Stelle, Marco Travaglio ha spiegato anche di aver capito finalmente le parole di Lorella Cuccarini. E il merito è stato di Giuseppe Conte: nel corso della conferenza stampa sul Tav (in cui non è stato detto nulla di nuovo in merito a una decisione finale del governi) il presidente del Consiglio, secondo il direttore de Il Fatto Quotidiano, si è rivolto direttamente ai cittadini, senza entrare nei tecnicismi. Tutto questo mostra i perché della popolarità del Premier rispetto ai suoi predecessori che, per il loro modo di fare, sembravano esser lì da anni senza avere un supporto popolare. «L’impressione che ha causato la gaffe di Lorella Cuccarini l’abbiamo avuta in tanti – sottolinea Travaglio -: Dopo le elezioni del 2008, le ultime vinte da Berlusconi, i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni sembrava prescindessero dal nostro voto, o lo ribaltassero. O se ne fregassero proprio. Rappresentavano, in realtà, la minoranza degli italiani e seguivano programmi opposti a quelli che i cittadini avevano votato». Conte, invece, ci mette la faccia.
(foto di copertina: Daniela Parra Saiani/Pacific Press via ZUMA Wire + ANSA/TONY VECE.)