Torino, Salvini con il cappio al collo: le consigliere M5S rifiutano di manifestare solidarietà
18/07/2018 di Gianmichele Laino
Una polemica a carattere locale fa ben comprendere la diversità delle due anime del governo, Lega e Movimento 5 Stelle. I fatti si svolgono a Torino, città amministrata dai pentastellati della sindaca Chiara Appendino, dove qualche giorno fa sono comparsi dei manifesti con un fotomontaggio di Matteo Salvini con il cappio al collo e con la scritta «Lega stretto». Una chiara minaccia di morte, da cui sarebbe stato opportuno – comunque la si pensi – prendere le distanze.
LEGGI ANCHE > Salvini imbavagliato e prigioniero delle Brigate Rosse
Salvini cappio al collo, il caso nel M5S di Torino
Invece, due consigliere del Movimento 5 Stelle – nonostante l’invito più volte rivolto al consiglio comunale dal capogruppo leghista Fabrizio Ricca a dissociarsi da questo gesto di protesta estrema – hanno rifiutato di esprimere la loro solidarietà nei confronti del ministro dell’Interno e vicepremier dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
Anzi, sulle loro bacheche di Facebook è comparso un chiaro invito a rimodulare i toni, evitando di entrare nel merito della questione dei manifesti comparsi sotto la Mole. Maura Paoli, infatti, ha scritto un post con la frase «Chi semina odio raccoglie odio» e con l’hashtag #primaglitagliani che fa il verso – con tanto di errore grammaticale voluto – al #primaglitaliani di Matteo Salvini.
Lo stesso post è stato condiviso, sempre dal proprio profilo Facebook, dalla collega del Movimento 5 Stelle Daniela Albano. Il loro rifiuto di esprimere la propria solidarietà a Matteo Salvini è diventato un piccolo caso politico, con il capogruppo leghista Ricca che ha chiesto alla sindaca Appendino di prendere le distanze dai suoi due consiglieri.
Salvini cappio al collo, il confronto politico durissimo
I manifesti intimidatori nei confronti di Matteo Salvini erano comparsi in città nei giorni scorsi e lo stesso ministro dell’Interno – come è solito fare da diverso tempo – li ha pubblicati sui suoi profili social, invitando i suoi followers ad andare avanti e a non avere paura delle minacce. Ma in questo clima di tensione, dove persino i due alleati di governo nelle loro espressioni locali faticano a trovarsi d’accordo, sarebbe bene – da parte di tutti – abbassare i toni di un confronto politico che diventa sempre più sovrapponibile alla politica tout court.