Il tempismo di Salvini che chiede di nuovo giustizia per Bibbiano dopo la sentenza della Cassazione sul sindaco
04/12/2019 di Gianmichele Laino
Nel giorno in cui si registra la sentenza della Corte di Cassazione, con il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti che viene svincolato dal suo obbligo di dimora e sul ritorno alla piena libertà, Matteo Salvini – e non è un caso – pubblica una fotografia con la sua tenuta da campagna elettorale in Emilia-Romagna (il maglioncino con il collo alto) e con un cartello scritto con un evidenziatore verde in cui chiede «Giustizia per i bimbi di Bibbiano».
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Salvini Bibbiano, il cartello che chiede giustizia per i bimbi
Chi ha sbagliato, rovinando tante famiglie, deve pagare.
Giù le mani dai bambini! pic.twitter.com/10pluYVESL— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 4, 2019
«Chi ha sbagliato – ha scritto Salvini -, rovinando tante famiglie, deve pagare. Giù le mani dai bambini!». È un tweet sbagliato per tanti motivi. Innanzitutto perché arriva, non casualmente, in concomitanza con la sentenza della Cassazione che risparmia al sindaco di Bibbiano ogni misura cautelare, permettendogli di affrontare un eventuale procedimento da uomo libero. Un elemento che non significa automatica assoluzione, ma che comunque rappresenta un punto a favore nella sua strategia difensiva.
Salvini Bibbiano, il problema di questo collegamento
Ma l’errore più grande sta nel collegare – ancora una volta – la vicenda giudiziaria che ha colpito il sindaco di Bibbiano a quella più grave sui presunti abusi subiti dai bambini del centro del Reggiano. Andrea Carletti è indagato, infatti, per abuso d’ufficio per la concessione di un appalto. Un reato che riguarda la sua azione amministrativa e che nulla ha a che fare con i presunti abusi subiti dai bambini. Mettere in correlazione i due fatti, sebbene implicitamente, è una misura propagandistica, del tutto simile a quella che, fino a questo momento, ha identificato il Partito Democratico come il Partito di Bibbiano, semplicemente perché il sindaco della cittadina aveva la tessera dem.
Ancora una volta, dopo un periodo di tempo più o meno lungo di silenzio sulla vicenda, Salvini torna a parlare di Bibbiano. Aveva invitato sul palco della Lega a Pontida una bambina identificata come una delle vittime del sistema (e che, tuttavia, si dimostrò non avere collegamenti diretti con la vicenda salita agli onori delle cronache). Aveva più volte stigmatizzato il Partito democratico. Poi, aveva attraversato una fase di silenzio sul tema, simile a quella che – da qualche tempo a questa parte – sta attraversando in relazione all’argomento migranti. Ora, è tornato a parlare di Bibbiano. Facendolo in una maniera scorretta.