Google ha consentito a una società russa di raccogliere i dati degli utenti (nonostante le sanzioni)

RuTarget, di proprietà della banca statale russa Sberbank, ha avuto accesso a ID univoci, indirizzi IP e dati di navigazione e posizione per mesi

04/07/2022 di Enzo Boldi

Tra le tante sanzioni imposte nei confronti delle aziende russe – dopo l’esplosione del conflitto in Ucraina – sono state poste alcune restrizioni nei confronti delle società che operano nel digitale. Tra di loro c’era anche RuTarget, società che si occupa di monitoraggio online di proprietà di Sberbank, la banca di Stato di Mosca. Eppure, le indagini hanno dimostrato come Google non abbia interrotto i flussi di informazioni e condivisione dati nel corso di questi mesi. Lo stop è arrivato solo 120 giorni dopo l’inizio delle guerra. 120 giorni dopo le prime sanzioni comminate dagli Stati Uniti nei confronti di tutte quelle aziende legate a doppio filo al Cremlino.

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Dal 24 febbraio – giorno in cui i primi carri armati inviati di Mosca hanno invaso l’Ucraina -, infatti, il governo americano ha avviato i suoi pacchetti di sanzione nei confronti della Russia e delle sue aziende. Tra di loro c’era – e c’è ancora – anche Sberbank, una banca di Stato con sede a Mosca e affiliata al Cremlino. E proprio questo istituto bancario è proprietaria di un software di monitoraggio dei dati di navigazione: RuTarget, conosciuto anche come “Segmento”. E, secondo un’inchiesta di Adalytics, Google ha continuato a fornire i dati di monitoraggio (ID di navigazione da mobile, posizione, IP personali e altri dati relativi alla navigazione degli utenti) a questa azienda. Nonostante le sanzioni impedissero qualsiasi tipo di “collaborazione”.

RuTarget e Google, cosa è successo nonostante le sanzioni

Alcuni senatori statunitensi avevano già segnalato questa incongruenza. E ProPublica aveva avvisato Google di questo “problema”. E solo dal 23 giugno scorso, l’invio dei dati pubblicitari da Mountain View a RuTarget – o Segmento – è stato interrotto. Il portavoce di Google, Michael Aciman, ha spiegato che l’azienda ha smesso di inviare i dati pubblicitari a quella società russa – costola di Sberbank – dal mese di marzo, ma ha ammesso che Segmento ha continuato a ricevere dati pubblicitari: «Google si impegna a rispettare tutte le sanzioni applicabili e le leggi sulla conformità commerciale. Abbiamo esaminato le entità in questione e abbiamo adottato misure di contrasto appropriate oltre alle misure che abbiamo adottato all’inizio di quest’anno per impedire loro di utilizzare direttamente i prodotti pubblicitari di Google».

Nelle indagini di ProPublica, sostenute dai dati raccolti da Adalytics, sono emersi almeno 700 esempi di dati ricevuti da Google. E alcuni di loro sono trapelati da utenti che si sono collegati da Kiev e da altre città dell’Ucraina. E questo è uno degli aspetti più preoccupanti di tutta la vicenda, visto che il software è prodotto da una banca affiliata al Cremlino.

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