Caso Rossopomodoro, il protagonista del video rinnega le accuse di razzismo

30/01/2019 di Enzo Boldi

Goliardia profumata. Il caso della video-denuncia di ciò che è accaduto all’interno del ristorante-pizzeria della Stazione centrale di Milano della catena Rossopomodoro, ha fatto indignare in molti, compresi i vertici dell’azienda che hanno deciso di aprire un’indagine interna per accertare le responsabilità di quel che è avvenuto. Nel video, per ricapitolare in breve, mostrava un dipendente del locale intento a chiamare a raccolta tre lavoratori neri per spruzzargli addosso del deodorante. Il tutto con una voce fuori campo che gridava: «Disinfestazione».

Il portale Bitchyf ha riportato il testo dell’intervista fatta da La Repubblica ad Antonio Faccetti, il protagonista di quel filmato che ha fatto il giro del mondo. «Il video non rappresenta la verità e la realtà dei fatti: ogni giorno, quando siamo al lavoro, scherziamo tra noi e facciamo video di ogni genere senza mai l’intenzione di ferirci o offenderci – racconta l’uomo -. Il clima di lavoro è sempre stato, e resterà divertente , rispettoso e cordiale. Riprende solo momenti di ilarità tra colleghi con i quali condividiamo ore di lavoro: a me, per esempio, mi chiamano sempre tenendo un cavatappi in mano perché mi identificano satiricamente con un tappo a causa della mia bassa statura».

Il caso Rossopomodoro? «Una goliardata denunciata come razzista»

«Hanno fatto apparire uno scherzo, una scena goliardica con i miei allievi come un atto di discriminazione e razzismo che assolutamente non fa parte della mia cultura – ha spiegato Antonio Faccetti, dipendente di Rossopomodoro nella Stazione di Milano Centrale -. Ho incarico l’avvocato Angelo Pisani di chiarire la realtà dei fatti e quanto non si vede nel video, a tutela di ogni mio diritto ed interesse. Niente rovinerà il vero rapporto di amicizia che c’è con Abdul e con gli altri miei colleghi».

La versione di chi ha denunciato l’episodio sui social

Ma non sembra essere della sua stessa idea Kadija, la ragazza che ha pubblicato il video sui propri canali social per denunciare le condizioni di lavoro a cui è costretta lei e i suoi colleghi neri. «Il video è stato girato sabato mattina – ha raccontato la giovane a La Repubblica -. Uno dei responsabili della pizzeria ha mandato un altro ragazzo, sempre straniero, a comprare il deodorante. ‘Dobbiamo profumare i tuoi paesani’ gli ha detto. E non era uno scherzo. Veniamo trattati male perché siamo di colore, anche io sono stata offesa tante volte, ‘stranieri di merda’, ‘puttana’, senza motivo poi. Io non voglio più tornare a lavorare in queste condizioni, è che ho bisogno di lavorare perché mantengo anche la mia famiglia. Ma così non si può più. Dobbiamo denunciare. Io ho sempre fatto il mio dovere, nessuno si è mai lamentato del mio lavoro, ma non è giusto essere trattati così, non si può soffrire così».

(foto di copertina da frame del video condiviso sui social)

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