Roberta Lombardi: «Di Maio non può fare il capo M5S e il vicepremier»

La sconfitta elettorale alle Regionali in Abruzzo ha aperto nel Movimento 5 Stelle un dibattito su come rilanciare la propria immagine e darsi una nuova organizzazione, magari strutturandosi come i partiti tradizionali, con una segreteria al vertice. Sembra non avere dubbi sulla strada da seguire la capogruppo in Lazio Roberta Lombardi, storica esponente e attivista pentastellata, prima capogruppo della storia M5S alla Camera. In un’intervista rilasciata a Repubblica l’ex deputata invita Luigi Di Maio, vicepremier, ministro e capo politico, a fare qualche passo indietro rinunciando ad incarichi.

Roberta Lombardi su Di Maio: «Non può fare insieme il capo M5S e il vicepremier»

«Ho detto in tempi non sospetti che tenere insieme tutte queste attività – sono state le parole della Lombardi – sarebbe proibitivo per chiunque. Per quanto Luigi sia in gamba, veloce, brillante, è comunque un essere umano e la giornata è di 24 ore. Gli consiglierei di valutare, tra le varie proposte che metterà in discussione, di ridimensionare questo suo sovraccarico». L’ex parlamentare però boccia l’ipotesi di una segreteria al comando. «Vengo dal mondo dei meet up, sono un’attivista dal 2007, prima della nascita del Movimento, e mi rendo conto che le esigenze di una forza di governo sono diverse. Le segreterie politiche dei vecchi partiti erano formate o da portatori di pacchetti di voti o da fiduciari del capo. Noi non dobbiamo ripetere quegli errori, perseverare è diabolico».

Alla fine dell’intervista Lombardi si è espressa anche per il sì al processo a Matteo Salvini per la vicenda Diciotti. La capogruppo dice di giudicare positivamente la mossa di Giuseppe Conte, Di Maio e Danilo Toninelli di assumersi la responsabilità collegiale della scelta del leader della Lega. «Ma i 5 Stelle – ha proseguito nell’intervista – devono votare sì all’autorizzazione a procedere. L’associazione nazionale magistrati ha rivendicato la separazione tra i poteri dello Stato garantita dalla Costituzione. Votando sì legittimeremmo sia l’operato dei giudici che quello del ministro dell’Interno, che potrà dimostrare di aver agito nel rispetto delle sue prerogative».

(Foto di copertina da archivio Ansa: Roberta Lombardi durante le comunicazioni al Consiglio Regionale del Lazio, a Roma, l”11 aprile 2018. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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