La (non) risposta di X e Elon Musk sulla questione del rallentamento dei siti

Seppure il problema sembri essere rientrato, X non ha fornito alcuna spiegazione a nessuna delle realtà coinvolte che l'hanno contattato

16/08/2023 di Ilaria Roncone

Ricapitoliamo: X ha rallentato l’accesso a tutta una serie di siti legati a realtà giornalistiche che gli sono state scomode e a concorrenti. Tra le realtà giornalistiche troviamo Reuters e New York Times. Tra le aziende rivali che hanno riscontrato il problema nei link di reindirizzamento alle loro piattaforme ci sono Facebook, Instagram, Bluesky e Substack. Nel pomeriggio del 15 agosto X ha provveduto a rimediare, portando quei tempi di attesa che erano arrivati a cinque secondi di nuovo a zero. Il problema è che il ritardo in questione – dovuto al fatto che il traffico viene instradato tramite il dominio t.co permettendo a X di tracciare e di bloccare l’attività – porta alla perdita dei guadagni e dei ricavi pubblicitari dati da quello stesso traffico. Sia l’ex Twitter che Elon Musk sono stati contattati da molte delle realtà coinvolte le quali, ogni volta, hanno ricevuto una non risposta.

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La risposta di Twitter a chi ha fatto presente i rallentamenti

Una risposta chiara da parte di X non c’è stata, tanto che non è noto sapere se si sia trattato di un problema artatamente creato o di una coincidenza. Molte delle aziende coinvolte – a partire dai giornali che spesso si sono resi responsabili di dure critiche nei confronti di Musk – hanno chiesto conto della questione. Il NYT ha provato a contattare sia Elon Musk che X, non ricevendo risposta in nessuno dei due casi. Un portavoce del giornale, parlando con il Washington Post (che ha fatto un’analisi del funzionamento del blocco) lo ha reso noto – confermando quello che è accaduto anche al Washington Post stesso -.

«Anche se non conosciamo la logica alla base dell’applicazione di questo ritardo, saremmo preoccupati per pressioni mirate applicate a qualsiasi testata giornalistica per motivi poco chiari», hanno fatto presente dal Times. Stesso identico discorso per Reuters, che ha potuto verificare ritardi anche nel reindirizzamento ai suoi contenuti e che ha contattato X. In questo caso – come riferito dalla testata stessa – l’ex Twitter ha confermato che il problema è stato risolto ma non ha fornito dettagli ulteriori sulla vicenda.

L’esatto momento in cui i ritardi sono iniziati non è stato individuato, c’è però un utenti di Hacker News – forum tech – che ha fatto notare come il ritardo dei collegamenti al NYT sia cominciato martedì 4 agosto. In particolare, quel giorno Musk si è reso responsabile di una critica nei riguardi di come il NYT copre le questioni in Sudafrica, accusando la testata di dare sostegno agli appelli al genocidio. Al NYT – come già accennato – non è stata fornita alcuna spiegazione su questo ritardo.

Sul fronte delle piattaforme social coinvolte, invece, Reuters ha provato a contattare Bluesky e Meta (che possiede Facebook e Instagram) non ricevendo però alcun tipo di riscontro.

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