Cosa è veramente successo al comandante che ha offerto cento mucche per Giorgia Meloni
Risulta corretto utilizzare il termine rimozione, alla luce dei fatti e dei comportamenti che attualmente tiene il neo generale ugandese Muhozozi Kainerugaba?
05/10/2022 di Ilaria Roncone
«Rimosso Kainerugaba, il generale ugandese che aveva offerto cento mucche per Giorgia Meloni»: questo il titolo che repubblica sceglie di utilizzare per parlare delle ultime notizie relative al comandante ugandese diventato famoso – qualche giorno fa – per avere utilizzato il suo account Twitter verificato sostenendo che, secondo la sua cultura, Giorgia Meloni varrebbe cento mucche. Una polemica che è valsa e vale sicuramente molti click, considerata la situazione attuale e la posizione di Meloni, probabile futura premier del paese. La scelta di Repubblica di dedicare un pezzo al comandante Muhozozi Kainerugaba non sorprende, quindi, ma c’è un’inesattezza nel titolo
H.E the President and Commander in Chief of the Uganda People’s Defence Forces, @KagutaMuseveni has promoted and appointed General officers as per the statement by the @UPDFspokespersn. #UBCUpdates pic.twitter.com/YyhJ4cBWfb
— UBC UGANDA (@ubctvuganda) October 4, 2022
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Nell’articolo su Muhozozi Kainerugaba è specificato che è stato promosso
Il generale non è stato rimosso ma è stato promosso, come specificato anche all’interno dell’articolo di Repubblica stesso. Si legge – nell’annuncio ufficiale del ministero della Difesa riportato dai media ugandesi, tra cui anche UBC Uganda che è il servizio pubblico di Stato – che «il Luogotenente Generale e Comandante in capo Muhozozi Kainerugaba promosso a Generale e prosegue con i suoi doveri da Advidor Senior del Presidente per le operazioni speciali». Il comunicato si conclude con le congratulazioni per le meritate promozioni – si parla anche di un’altra persona avanzata di grado -.
Anche nel pezzo di Repubblica tutti questo viene specificato, usando però il termine “rimozione” che – visto come sono andate effettivamente le cose – non ha molto senso: «Kainerugaba è stato rimosso dal comando delle truppe di terra, ma promosso generale a pieno titolo, il più alto in grado dell’esercito. A 48 anni diventa così il più giovane generale ‘a quattro stelle’ della storia ugandese e rimane consigliere presidenziale per le operazioni speciali».
Non è una rimozione per quei tweet un po’ troppo zelanti effettuata dal padre del neo comandante ugandese Yoweri Museveni – che è anche Presidente del paese – ma una promozione a tutti gli effetti a un grado superiore. Un titolo simile è stato fatto – nella giornata di ieri – dal Guardian così come, nella giornata di oggi, da altre testate internazionali. Si parla anche qui di rimozione nel medesimo modo, relativamente a quei tweet ben poco istituzionali (oltre a quello relativo a Meloni c’è stato anche quello, estremamente contestato e che ha rischiato di portare a un incidente diplomatico con in Kenya, relativo alla presa di Nairobi in due settimane.
Da generale ha smesso di fare tweet inopportuni?
Basta un rapido giro sul profilo Twitter di Kainerugaba per rendersi conto che i suoi toni – ora che è stato promosso a generale – non sono cambiati.
After I hand over to Lt.General Kayanja, I’m going to take a tour of this world. I’ll try to visit places I’ve never visited. Any suggestions?
— Muhoozi Kainerugaba (@mkainerugaba) October 4, 2022
Il neo generale afferma, dopo la nomina, di voler fare un giro per il mondo andando a vedere posti che non ha mai visitato prima. «Qualche suggerimento?», chiede ai suoi oltre 600 mila follower. Poco dopo i tweet sulla tematica diventano due, e la scelta dell’uomo cade su Roma con l’inevitabile e ovvio riferimento alle famose mucche che vorrebbe far passare alla dogana.
I think I have to start with Rome. But how do I get 100 cows through Customs?
— Muhoozi Kainerugaba (@mkainerugaba) October 4, 2022
Traduzione: «Penso di dover iniziare con la Roma. Ma come posso far passare 100 mucche attraverso la dogana?». I toni del figlio del presidente dell’Uganda, quindi, continuano ad essere i medesimi. Risulta di conseguenza difficile pensare che possa essere stato in qualche modo punito per le sue parole, siano quelle nei confronti di Meloni o quelle in cui parla di invadere altri paesi.