Perché è stato respinto il ricorso del Napoli contro il ‘3-0 a tavolino’
Le motivazioni nella sentenza della Corte d'Appello federale
10/11/2020 di Enzo Boldi
La Corte sportiva d’Appello della Federazione Italiana Giuoco Calcio ha respinto il ricorso presentato dal Napoli contro quanto deciso dal giudice sportivo in merito alla mancata disputa del match di Serie A tra la Juventus e i partenopei. Confermato, dunque, il risultato finale: 3-0 a tavolino in favore dei bianconeri. Inoltre è stata considerata legittima anche la penalizzazione di un punto in classifica per la squadra allenata da Gennaro Gattuso. Il match si doveva giocare lo scorso 4 ottobre all’Allianz Stadium di Torino, ma non ci fu alcuna partenza dal capoluogo campano per calciatori e staff della società di Aurelio De Laurentiis. Leggiamo quali sono le motivazioni del ricorso Napoli respinto.
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«Il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo – si legge nella sentenza del giudice della Corte d’Appello federale sul ricorso Napoli respinto -. Tale principio non risulta essere stato rispettato, nel caso di specie, dalla Società ricorrente (il Napoli, ndr), il cui comportamento nei giorni antecedenti quello in cui era prevista la disputa dell’incontro di calcio Juventus-Napoli, risulta, per come si avrà modo di evidenziare più avanti, teso a precostituirsi, per così dire, un ‘alibi’ per non giocare quella partita»
Ricorso Napoli respinto, le motivazioni della Corte d’Appello federale
La Corte lancia una grave accusa nei confronti della società di Aurelio De Laurentiis la cui decisione di non recarsi a Torino per disputare il match non sarebbe «dipesa da una causa di forza maggiore, o addirittura dal c.d. ‘factum principis’, come invocato dalla Società S.S.C. Napoli S.p.A., bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata, della Società ricorrente».
Qui i giudici hanno ricordato come il protocollo della Figc e della Serie A dia alle società di calcio la responsabilità dell’attuazione del protocollo e non alle Aziende sanitarie locali: «La responsabilità nell’attuare i protocolli previsti dalla FIGC per il contenimento dell’epidemia da COVID- 19 è in capo alla Soc. Napoli e pertanto quest’Azienda non ha alcuna competenza – si legge ancora nella sentenza sul ricorso Napoli respinto -. La ragione per la quale una Società di calcio professionistico, ben consapevole del contenuto dei Protocolli federali in materia di gestione delle gare e degli allenamenti in tempo di COVID-19, per averli applicati più volte, debba chiedere lumi sulla loro applicazione alle Autorità sanitarie è difficile da comprendere e a tale condotta non può che attribuirsi altro significato che quello della volontà della Società ricorrente di preordinarsi una giustificazione per non disputare una gara che la Società ricorrente aveva già deciso di non giocare».
Accettando il ricorso, il campionato non finisce
Un altro passaggio interessante della sentenza della corte d’Appello federale riguarda gli eventuali riflessi che avrebbe avuto una sentenza in favore del club di Aurelio De Laurentiis: «L’eventuale condivisione della tesi propugnata dalla Società ricorrente porterebbe, inevitabilmente, a frustrare, totalmente, la motivazione posta a fondamento dei Protocolli federali in tema di gestione delle gare e degli allenamenti delle squadre professionistiche di calcio in tempo di COVID-19, ovvero quella di consentire, seppure nella criticità della situazione determinata dall’emergenza sanitaria, di svolgere e portare a termine il Campionato di Calcio di Serie».
La sentenza in sintesi
Insomma, per la Corte d’Appello della Figc la documentazione presentata dal club partenopeo non ha messo in evidenza il rispetto del protocollo federale – con particolare riferimento alla Serie A – e, inoltre, qualora fosse stata fatta passare la tesi difensiva del Napoli, tutta la Serie A si sarebbe trovata di fronte a un paradosso che ne avrebbe messo a rischio il prosieguo visto che il protocollo è nato proprio per evitare situazioni simili.
(foto di copertina: da profilo Instagram SSC Napoli)