Google fa ricorso contro la multa da 500 milioni di euro ricevuta in Francia

Il colosso di Mountain View era stato sanzionato dall'autorità per la concorrenza

01/09/2021 di Gianmichele Laino

L’autorità della concorrenza francese aveva comminato una sanzione a Google da 500 milioni di euro, la più pesante mai comminata al gigante del web. Il problema era stato individuato nella negoziazione con alcune società di media, con cui il colosso di Mountain View aveva trovato un accordo, giocando d’anticipo rispetto alla ricezione della normativa sul copyright stabilita dall’Unione Europea. Secondo l’autorità francese, Google aveva negoziato in malafede con gli editori francesi (tra i primi a stringere una partnership commerciale con il motore di ricerca, per l’utilizzo dei loro contenuti). Ora, però è stato presentato il ricorso Google: la società americana ritiene che non ci siano i presupposti per la sanzione.

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Ricorso Google contro la multa arrivata dalla Francia

Contenuti di stampa, estratti di articoli, foto, video e infografiche che Google utilizza sulle sue piattaforme ma che sono di proprietà degli editori francesi sono stati gli elementi su cui si era basata la contesa con l’autorità garante della concorrenza francese. Google aveva negoziato un accordo per l’utilizzo in ShowCase dei contenuti relativi alle pubblicazioni che fanno parte dell’Alliance de la presse d’information générale, tra cui anche Le Monde.

Secondo l’autorità, il bacino d’utenza individuato da Google era troppo ristretto e, inoltre, l’accordo avrebbe dato modo di aggirare le norme previste dalla ricezione della normativa sul copyright nel tessuto legislativo francese. Invece Google ha replicato: «Abbiamo esteso la nostra offerta a più di 1.200 case editrici di giornali, modificato alcuni aspetti dei nostri contratti e condividiamo i dati che ci sono stati richiesti per ottemperare alla decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato». Da qui, il motivo del ricorso di Google che mette anche un argine a quanto previsto dall’originaria decisione dell’organismo francese (che aveva stabilito una quota ulteriore di sanzione pari anche a 900mila euro al giorno se Google non avesse ottemperato alle richieste del garante).

Sébastien Misoffe, portavoce di Google in Francia, ha inoltre dichiarato: «Non siamo d’accordo con alcuni elementi legali e riteniamo che l’importo della sanzione sia sproporzionato rispetto agli sforzi che abbiamo messo in atto per l’applicazione della normativa sul copyright».

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