Supermercati senza casse, pro e contro del sistema automatico di verifica dell’età di chi acquista alcolici

Come sempre accade quando si entra nell'ambito del riconoscimento facciale, nel Regno Unito è aperto un dibattito sull'utilizzo di telecamere per individuare l'età dei clienti nei supermercati

02/02/2022 di Ilaria Roncone

L’utilizzo di telecamere per ottenere dati utili sulle persone inquadrate è un tema delicatissimo e spesso e volentieri molto dibattuto. Oggi andiamo nel Regno Unito, dove il ministero dell’Interno ha disposto un test per l’utilizzo delle telecamere nei supermercati allo scopo di indovinare l’età delle persone che entrano e che, arrivando alla cassa, vogliono acquistare degli alcolici. A partecipare sono alcune delle maggiori catene del paese (Asda, Co-op e Morrisons), che hanno cominciato a testare un sistema automatico di telecamere per età supermercato per la verifica dell’età così da evitare a tutti i clienti le attese per il controllo dei documenti alla casse automatiche.

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Telecamere per età supermercato, tra maggiore efficienza e preoccupazione per la privacy

Come spiega BBC, questa tecnologia è già utilizzata da Aldi – negozio senza casse a Londra – e, previo consenso dato dai clienti, la telecamera indovina la loro età basandosi su un algoritmo addestrato cui sono stati dati in pasto 125 mila volti di persone tra i 5 e i 60 anni. Il sistema è in grado di individuare l’età delle persone con uno scarto medio di 2,2 anni – che cala a 1,5 anni nella fascia d’età che va dai 16 ai 20 anni. Se la telecamera stabilisce che un acquirente ha meno di 25 anni, un membro del personale si occuperà di verificare la sua età.

L’ad della società che fornisce questo tipo di tecnologia (Yoti) ha spezzato una lancia a favore: «Aspettare l’approvazione dell’età alla cassa automatica è a volte frustrante per gli acquirenti. Le nostre soluzioni di verifica dell’età stanno aiutando i dettaglianti come Asda a soddisfare i requisiti delle autorità di regolamentazione in tutto il mondo e a tenere il passo con le richieste dei consumatori per servizi veloci e convenienti, pur preservando la privacy delle persone»

Il capitolo privacy

Come sempre, in questi casi, la riflessione necessaria è quella sulla privacy delle persone inquadrate. In un caso del genere viene violata? La Yoti ci tiene a sottolineare che non si tratta di riconoscimento facciale poiché il sistema agisce abbinando i volti inquadrati a quelli del database che ha a sua disposizione e in nessun modo conserva le immagini che riprende.

Geri Hebberd, dirigente di Asda, ha affermato che il supermercato è entusiasta di testare una tecnologia di questo tipo aspettando impazientemente un feedback da parte dei consumatori: «Sappiamo quanto il tempo sia pressante per alcuni dei nostri clienti, quindi vogliamo sempre rendere le cose più veloci e più facili per loro quando fanno acquisti con noi». Della questione privacy in tal senso, comunque, si dibatta già dal 2020, quando Co-op ha cominciato a utilizzare presso diciotto punti vendita il riconoscimento facciale per avvertire il personale quando a entrare era un cliente con precedenti per furto o comportamento antisociale.

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